Capitolo Nono. L’arte ebbe origine dalla religione. I. Embriologia dell’arte. Si era creduto che i primi oggetti artistici fossero cose di ornamento: ciò forse è vero se si tien conto solo della ceramica; ma per la plastica, l’arte si manifestava dopo un processo di evoluzione mentale più elevato che non sia il futile piacere della decorazione. Essa trasfuse nella materia gli affetti e i pensieri più intimi cui erano giunti i popoli primitivi, ed è l’espressione del sentimento loro filosofico e come la forinola tangibile dell’astrazione religiosa. Onde può affermarsi che l’arte e la scienza si confondono al loro dischiudersi. Nell’inizio i soggetti che plasmarono gli artisti sono gli idoli e le figure degli idolatri. È lo stesso fatto psicologico col quale ebbe principio l’arte greca; ed anche in Italia, nel Quattrocento e nel Rinascimento, gli artisti rimasero chiusi nel piccolo cerchio della religione e della mitologia. Lo studio della civiltà neolitica ha pure dimostrato che la plastica e la scultura precedono il disegno e l’incisione delle figure. Le statue sono anteriori al bassorilievo, perchè il tracciare un profilo, o il farne la proiezione su di un piano, è cosa più complessa che non sia il plasmarne la forma completa per mezzo dell’argilla. A primo aspetto sembrerebbe cosa contraria all’educazione attuale dei nostri sensi, ma non fu cosi nell’età neolitica dove troviamo plasmati gli idoli femminili, quando sulla ceramica mancano le rappresentazioni degli oggetti naturali più semplici, come le foglie, i rami ed i fiori. I due problemi fondamentali della filosofia “donde veniamo e dove andiamo „ erano già apparsi agli uomini dell’età neolitica