LIBRO NONO. 509 venuto ritirarfi con pochi, & all’ hora reftafTe con carabina nella Schiena ferito da un foldato , che fù nella iteila mi-fchia interfetto. Il Piccolomini, ritornando alla carica , gli paisò fopra il ventre , ancora fpiranre , c lo lafciò fotto un cumulo di cadaveri ignobilmente nafeofto. Non s’è mai fa-puto chi poteiTe di tal colpo gloriariì : ò che tanto nelle battaglie predomini ’1 cafo, che , confondendo il Fato de’ Rè con quello de’ foldati, non fi distinguano dopo morte, che con la gloria, ò con 1’ oblivione 3 overo che anche in quello la fortuna gli s’ha voluto dimoftrar' indulgente , accioche qualche huomo vile non potelfe vantarfi d’haver’uccifo un Rè così grande, & inileme un così prode guerriero. Gli Sve-defi, continuando la pugna , terminarono la vittoria prima che faperne la morte. Onde i foldati , accostumati a combattere fotto l’occhio di lui , dal quale attendevano i pre-mii, e le laudi, credendo, che infieme con loro pugnane , e vinceife, non ifeompofero l’ordinanza, nè intepidirono 1’ ordinaria bravura. Solo Bernardo, Duca di Vaimar , cono-feiuto il Cavallo del Rè, che correva fciolto , & infangui-nato, accortoli del cafo, ma dal dolor’ infuriato , per non dar tempo d’avvederfene alle militie, inveiti con tal empito , che 1’ Efercito Imperiale fù conSlretto di cedere . La Cavalleria d’ambidue i lati fuggì, folo il Piccolomini rcitò ultimo col fuo Reggimento, e con pruove di Stupendo valore , dopo la morte di quattro Cavalli, cadutigli fotto, fi trovò con cinque ferite , che il Valilain con gencrofo dono di venti mila feudi medicò, e riconobbe. Ma, volendo gli Sve-deii cingere la Fanteria del Nemico alle fpalle, & a’fianchi, la nebbia, che rifurfe la fera , impedì , e le tenebre della notte dopo dieci hore fepararono 1’ afpriilìma pugna . Dieci con titolo di Generale morirono tra amendue quell’ Armate. Il Valflain fu minacciato più tolto , che ferito da colpo di mofehetto, che favorabilmcnte pafsò tra la fonda , e la co-feia , fe bene al colpo, non fenza nota di foverchio timore, egli lafciaife caderfi di mano le briglie, & il Cavallo lo traf-portaife . Di notte verfo Lipfia i Ccfarei fi ritirarono , Ia-feiando i Cannoni nel campo 3 perche nel tumulto della battaglia erano i cavalli del tiraglio fuggiti. Ma il Capitano al trion- 1631 trafitti di tartina. tuttavia forante > pajfattgli’l Piccolo-mìni fopra . non inai rinvenutofi V Ucfifor*. ignari della fua morte profeittendo gli Svcixefi vittoriofa-mente il Conflitto. da! cavai* io fattone foto conj'a-pevole il Vaimar. thè tiara-glia furio-Jámente i Cefarei. feritovi V P'icctlomi- , ni con ammirabili pruove del fuo coraggio. divifofi dalla notte il Combatti-mento. deve il Vat-Jìain ra-febiato da mofibetta-ta. re/la più effe fi dal timore, eh* dal colpo. P Ejercito Imperiale ritirando/* a Lipfia.