LIBRO Q_U ARTO. 113 di virtù, e difciplina, corteggiò , & infertò la marchia. I Capi non pofledevano molto credito, e Federico in un labe-rinto d’infiniti intereill nè poteva reggere, nè voleva effer retto. Non gli riufcì d’impedire, che i Cattolici s’accoftaf-fero a Pilfen ; ma il Mansfelt fuppliva coll’ Arte, perche in quella Piazza, come in Tuo proprio acquifto, haveva ftabilita di Tua fortuna la Sede. Intavolato negotio, fperava di guadagnar tempo, finche la fbgione avanzata fofle, per porger’ ajuto. Nè diffidavano il Duca, e il Buoquii di tirarlo al proprio partito ; perche egii fingeva difgufti, che oltre il coftu-me de’ mercenarii, foliti d’abbandonare nell’ambigua fortuna , fi potevano facilmente credere in chi ferviva un Principe eftero, & un Popolo difordinato . Ma egli, dopo alcuni giorni finte commiilìoni dall’ Anhalt, che per motivo d’ honore l’obligavano di refiftere, lafciò conofcere la fraude; onde i Cattolici non volendo in lungo aifedio logorare le forze, nè trattenere la fortuna con lente fperanze, lafciata Pilfen andarono a Praga. Federico da tante parti colpito , e per tutto vinto, fi trovava confufo ; i Popoli ftavano impauriti, e 1’ efercito vacillante . Appreso Raconitz 1’ Armate s’incontrarono, e la Protertante fù da più porti fcacciata, con ferita del Buquoii, che però non l’impedì a progredire il camino. V Anhalt, fcoperto, dove il Nemico tendeva, fece precorrere a Praga il Torre con alcune Infegne, & egli lafciati addietro gl* impedimenti, per vie oblique vi fi condufle, affine di prevenire l’occupatione del Vaifemberg, ò Monte bianco, nel quale poteva confiitere la difefa della Città di vaftiflìmo giro, aperta in più parti, e in molte dominata, e battuta . Poco appreifo vi giunfero anco il Duca, & il Conte ; onde ambidue gli Eferciti ftavano in vicinanza di Praga. Il Bohe-mo, nella fuperiorità delle forze moftrando trepidatione d’ Animo, fi trincierava nella parte più alta del Monte , collocato il Cannone in alcuni ridotti, e parte delle Militie nel Parco, detto la Stella , delitie de’ Rè . Nell’ Efercito Auftria-co fi ritrovava il Padre Domenico di Giesù Maria, Carmelitano degli Scalzi, in concetto di fingolare pietà , che a combattere itimolava i Capi, promettendo certa Vittoria . Ma nel Configlio variavano i pareri, alcuni mirando al numero mag-H. TSLanì T. 1. O 3 gio- 1620 impotenti * temr'i Cattolici , lontani da Pilfen. cbtper non obbligar/t a lungbe\\a di' ajfedio , fe ne rimuovono in carni nandofi a Praga. dove poc» da lungi fi riducono /’ Armate. attendando fi le Profilanti fo-pra la cima del Monte .