25 somiglianza di quello di Pomposa (*), doveva essere un centro di cultura e ivi dovevasi exemplare numerosi libri. La Chiesa padovana poi dovette fin d’ allora, per opera del Vescovo Bernardo e sopra tutto di Olderico, occuparsi di studi ed avere tutti quei libri, sia pure in stretti limiti, necessari alla scuola sacerdotale ed a quella di lettere, sorta certamente in quel tempo. Al secolo XI risalivano un corale del monastero di S. Pietro di Padova, come ci avverte il Brunacci che lo ha trascritto (2), e un codice che conteneva la leggenda di S. Massimo, di cui parla lo stesso Brunacci (8). Per avere ricordo di amanuensi bisogna venire alla metà del secolo XII in cui dev’essere fiorito quell’« Oliverius scriptor» che abitava in via S. Pietro, nominato in una carta del 1178 (4). Forse fu 1’ esemplatore di qualcuno di quegli undici libri che Uberto, Arciprete della cattedrale padovana, donò alla Chiesa stessa il giorno 2 giugno 1162 (6). Fra quei libri v’ era anche un messale nobilmente coperto di tavole argentate, e forse tutto miniato a somiglianza dell’ altro prezioso codice, che fortunatamente ci resta, scritto e miniato da Isidoro chierico. Qui è importante rilevare 1’ amore sempre più crescente per i libri, a scrivere i quali non v’ erano solo i religiosi ma anche i laici (1) Nella lettera, già ricordata, di Enrico Chierico (Montfaucon, Diarium ltalicum, Paris 1702, pag. 82), oltre le notizie rilevate, è detto che Bono abbate dell’ abbazia di Pomposa era un appassionato raccoglitore di libri « Bonus... omnium dogmate artium peritus qui etiam aestuans ut tantum librorum exem-pla colligeret non curabat distinctas et decoras litteras ; sed quomodo formatas..» Ed è detto che v’ erano monaci « non valentes legere libros.... ob nimiam titu-lationem », e che oltre ai complicati titoli v’erano numerose iniziali a figura: « Ubicumque figura in modum letterae ». (2) Biblioteca del Seminario di Padova ms. 558. (3) Brunacci, Istoria ecclesiastica padovana, Bibliot. del Mus. Civ. di Padova ms. BP. 1755, pag. 1045. (4) Gloria, Codice dipi■ padovano, Cod. II, parte II doc. 1307, pag. 378. (5) Arch. Capit. di Padova, T. XIV, N. 4, Ecclesiae (Gloria, Cod. dipi. pad. parte II, pag. 85). «.....Ubertus Dei Gratia Paduana Ecclesie archi- presbiter obtulit et dedicavit Deo atque ecclesie Sancte Marie de Padua... Missale unum cum tabulis deargentatis, alterum missale, collectaneum unum, lectionarium unum cum epistolis et vangelis, antiphonarium nocturnum unum, psalterium unum, librum canonum unum, epístolas Pauli glosatas. Ma-theum glosatum Orígenes super epístolas.....».