21 tecassino in Italia (*). Essa erra nel prendere per scrittura « brisée » gotica quella che è la scrittura propria Longobarda-Cassinese con caratteristiche tutte particolari (2). Noi crediamo invece che se proprio non nacque a Tournai certo deve essere sorta nel nord della Francia dove sorse anche 1’ architettura gotica (3). Quel popolo francese che aveva vivo il senso della decorazione come si creò un’ arte che rifletteva pienamente un carattere decorativo, così deve essersi creata una scrittura dove tutti gli elementi concorrevano a formare nella pagine un complesso architettonico che dava all’ occhio l’aspetto d’una decorazione. Inizio della scrittura gotica nelle carte private padovane La cultura letteraria, che si sviluppò per opera sopratutto del vescovo Olderico alla fine del secolo XI e che continuò a diffondersi sempre più, deve aver portato certamente una evoluzione anche nella scrittura. Tra le carte private scritte in Padova nella seconda metà del secolo XI e quelle scritte nella prima metà del XII v’ è una evidente (1) Dobiasche Roydestvensk.y O., Quelques considérations sur les origines de V écriture dite « gothique » in Melange d’histoire du Moyen Âge offert à. M. Ferdinand Loth par ses amis et ses élèves. Paris 1925, pag. 627. (2) Il particolare ritmo di spezzare le gambe delle lettere medie m, n, u, v, a due tratti obliqui quasi orizzontali, anziché secondo 1’ asse longitudinale, ci dice chiaramente trattarsi di altra scrittura. (Schiapparelli L. — Note paleografiche e diplomatiche in «Archivio Storico Italianot, serie Vili, vol. XI, 1-1929, pag. 12. (3) A favore di Tournai vi sono le importanti notizie dell’ Abbate Heri-mann che scrisse la storia della abbazia di S. Martino tra il 1142 e il 1147(He-rimanni liber de restauratione S. Martini Tornacensis in M. G. H. SS. XIV, 274). Egli ci fa sapere che quel «Magister Odo», per ordine del quale fu scritto il codice ricordato del 1105 « praecipiente Odone primo monacho et primo abbate huius Sancti Cenobii » (Prou, op. cit. pag. 201), fu capo d’una officina scrittoria nella quale numerosi frati copiavano codici accuratamente e con un’arte ammirabile, e « tam diligenter fecit describi ut vix in aliqua vicinarum ecclesiarum similis inveniretur in biblioteca, omnesque corrigendis libris suis de nostra ecclesia peterent exemplaria ». È probabile dunque che quel monastero fosse il centro scrittorio da cui partì il nuovo movimento stilistico ben presto diffuso anche in Italia.