5 Alquanto migliori sono i versi dell’epitaffio del vescovo Giovanni Caccio morto nell’anno 1165: Qui cum prole sua cintura fulsit equestri Inque sacerdotum canone doctor erat Hic jacet antistes Cacii de stirpe Johannes Cuius nomen humi, mens viget astra super f1). Il Brunacci parlando dell’« Inventio S. Danielis » cita alcuni versi di una sequenza « pro S. Daniele » che si trovava in un codice del secolo XIII appartenente al Monastero di S. Pietro in Padova (2). Da quei pochi versi vediamo come quella sequenza fosse la stessa che il Dondi Dall’ Orologio pubblica di su 1’ originale eh’ era pure in un codice del sec. XIII del monastero di S. Pietro (8), probabilmente, cioè, quello stesso consultato dal Brunacci. Tale sequenza è certamente una poesia del secolo XII (4) e la crediamo composta in Padova per la gran venerazione che i padovani avevano per quel Santo, perchè allora v’ erano grammatici e conoscitori della poesia, perchè lo può far intendere la frase: « Da-nielem hic invenit In Patavium cum per venit », ed anche perchè era conservata in un manoscritto padovano forse del tempo in cui fu composta. Per queste ragioni la riproduciamo come avanzo di poesia religiosa padovana: Confitentes recitemus Laudes Dei, quod debemus Ut testatur Raphaël. Qui Tobie reparavit Visum, in quo praenotavit Hoc quod sanctus Daniel. (1) Dondi Dall’ Orologio, Dissert. sopra V Istoria Eccl. cit. Diss. VI. pag. 3. (2) I. Brunatii, Chartarum Coenobii S. lustinae explicatio, Patavii 1763 pag. 135. (3) Dondi Dall’ Orologio, op. cit., diss. III pag. 55. (4) Essa presenta i caratteri comuni alle sequenze di questo tempo. Ma- nitius M, Geschichte der Lateinischer literatur des Mittelalters von ausbruch des Kirchenstreites bis zum. des zwölften Jahrhunders (pag. 984-988 « Die Religiöse Lyiik Himnen und Sequenzen) in « Handbuch der altertum sWissen- schaft neunte abteibung, zweiter Teil, dritter Band, München 1931.