94 libro» (o. 8r), «oum expositum» (c. 37v) 8ono miniate e le lettere, molto strette ed alte, sono colorate di rosso e azzurro. La prima lettera, più ampia, porta ta volta la figura dell’ imperatore di stile bi-zantineggiante. La scrittura di questo codice è bella, regolare, e si osserva 1* inizio della formazione di quel particolare stile gotico calligrafico che va sotto il nome di «littera bononiensis ». (Il codice è descritto dal Lucchesi in op. cit. pag. 64). Codice Vaticano Lat. 558 Codice membranaceo, mm. 326 X 255, di cc. 211 in 26 quaderni. È scritto su due colonne ed ha i titoli e le iniziali in rosso. Contiene: c. lv « S. Prosperi Aquitani pro Augustino responsiones ad capitula Gallorum ». c. 9r « Iuliani Pomerii De vita contemplativa libri I-III ». c. 73r « S. Prosperi Aquitani opera ». La scrittura verticale, ampia, pesante è della metà del secolo XII. Il dittongo è indicato con la e cedigliata e si osserva il legamento et. È usata sempre la grafia michi. È caratteristico il g fatto ad otto arabo (8) con 1’ occhiello inferiore molto ampio. La t ha la sbarra grossa e pronunciata. Le aste delle lettere lunghe si ingrossano superiormente e si aprono talvolta leggermente a forchetta. Le gambe della m e della n finiscono sotto con un piccolo e sottile uncinetto. Due i accanto portano i segni diacritici. Le abbreviazioni sono assai parche e son le comuni ai codici del medesimo tempo. L’ ornamentazione è costituita di semplici lettere onciali rosse. A c. 9r porta un’ antica nota di pertinenza: « Iste liber est domus maioris cartusie commodus Reverendo Thome (x) electo bononiensi f. prior cartusie propria 1445 ». A c. 12r una mano del secolo XIV-XV scrisse: «Iste liber est maioris domus carthusie ». (Il codice è descritto da M. Vattasso e P. Franchi D’e Cavalieri, Codici Vaticani Latini, Tomo I Codd. 1-678, Roma 1902 p. 418). (1) T. Parentucelli Card. a. 1446: Papa Nicolò V.