IV. Descrizione (lei codici Codice 627 della Biblioteca del Seminario Vescovile di Padova L’abbate Giovanni Brunacci, nel trentunesimo libro della sua Istoria Ecclesiastica Padovana parla di un avanzo di antico codice liturgico che un tempo era nell’ archivio della Casa di Dio in Padova : « All’ archivio della Casa di Dio si ha uno residuo di libro liturgico in piccola forma, d’antico carattere, nè si dubita fatto per uso d’ alcuni de’ nostri luoghi in Diocesi, anzi si crederebbe di qualche monastero di monache. La forma della scrittura mostra secondo me almeno il principio del 1100. Ma abbia luogo comunque si voglia anche nell’ultimo di questo secolo, quasi vaga appendice d’osservazioni poetiche nostre de’ vetustissimi tempi. Quelle pergamene che restano del picciolo codice ritengono molto di poesia, o piuttosto di ritiri secondo 1’ uso ecclesiastico, e molte sequenze per le grandi solennità di Dio e de Santi, fra’ quali del nostro Prosdocimo. Anche nel fine di tutto era il calendario padovano del quale rimangono i primi soli mesi ; ma questi co’ loro titoli come fu costume di queste cose nei seguenti versi: «Principium Janitropicus sancsit Capri -cornus- Iani prima dies et septima fine tenetur- Mense nume’in medio sol intrat sidus acquari, ast Februari quarta.....» Dopo aver ben esaminato il codice di cui ci occupiamo, confrontandolo con la trascrizione dell’ avanzo di cui si parla fatta dallo stesso Brunacci(2), siamo venuti alla conclusione che il libro ricordato dal Brunacci è proprio il nostro. (1) Brunacci G., Istoria Ecclesiastica padovana, Museo Civico di Padova, ms. 1755, c. 1045. (2) Biblioteca del Seminario Vescovile di Padova, ms. 558.