i5a i dal bujo della notte fottratti con difper-fione fi riducono alle, ¡or Cafe. onde gli Spagnuoli s’avanzano con acqui fi i . tumultua-dune Cetra* thè impaurita re-defi all'Arciduca . da lui ’titanio munendo/!'I Paeft, per irripe dirgl’i foccorfi. e per timore de'Vene-riani rin-foryindofi' dal Feria i Confini. ma in que-flo mentre le for^e dell'uno y e dell’altro fi divertirono daìP Al. Jatia, 138 DELL’ HISTORIA VENETA circondati, che la difperatione » ò l’ardire non {laverebbe potuto falvarli , fe l’oicurità della notte coprendoli non havef-fe facilitato a molti il modo di nafconderil per le Montagne,, e di là ritornarfene a Cafa difperil.. Dopo tale fucceifo il Serbellone con forze maggiori , fomminiftrategli dal Governatore di Milano , occupò felicemente Chiavena , & il Bal-dirone s’impadronì della Valle di Partenz di Pofchiavo , e mole altre- Terre, e luoghi dell’Agnedina , e delle dieci Diritture . La Rhetia a quelle duplicate invaiìoni ilava piena di confufione, e di ilrage,* ad ogni modo fùtenuto in Coira Pittach , che fe riufeiva fempre tumultuofo , al preferite era fregolato, & informe > neifuno fapendo ciò , che conve-niife rifolvere , e tutti volendo dar a gli altri configgo . Veniva grande contrailo fopra l’efpedire nuovi Ambafciatori a Milano j lapprovavano molti ,, e Io contendevano le dieci Diritture : quando l’Armi di Leopoldo , avvicinateli a Coira „ fciolfero il dubbio ,. e la conferenza ; perche il Popolo* impaurita uicì loro incontra,, e gli refe la Terra, falvi i Privilegi r il governo ,; e la libertà di confcienza. Non era dubbio , che l’Arciduca non defideraife di poiìederla ’y anzi pref-fava il Vefcovo a rinuntiargli la Chiefa, alla quale fono an-neffe molte giuridittioni temporali, & iL Dominio d una parte della Terra medeilma Trattante , per impedire degli Svizzeri alla Rhetia il foccorfo verfo Regatz fece piantare un buon forte,, fprezzando le gelofie de’Cantoni , & i; loro dileguili , mentre non potendo effi ,. che unitamente rifolvere r convenivano radunar la Dieta ► E perche de’ Venetiani qualche moifa temevaiì, il Feria,, per impegnare in Lombardia il miglior nervo alle lor forze, ipinfe grotto numero di militie a’ loro Confini. Ma qualche refpiro a gli affari ,, donde meno s’attendeva, comparve ? impercioche il Mansfelt ,-che per tutto cercava la guerra * & il fuo profitto da qualunque accidente , fviluppato; appena dalle perdite della Bohemia, con arditifTima marchia penetrò nell’Alfatia y con sr gran diver-ilone , e con tali progrefli r che non fola obligò Leopoldo ad accorrervi con tutte le forze * ma il Feria ad inviarvi ( godendo per la Rhetia del comodo de’ palli, e delle nuove