41 (1100 circa) che in quel tempo di lotte tra il Papa e l’Imperatore venne dichiarato scismatico (1). I rapporti con la Germania sembra divenissero in seguito ancora più intensi e talvolta anche poco desiderati, come potrebbero far pensare due carte dell’ottobre 1117 nelle quali appare come Enrico il Nero duca di Baviera venuto in Italia con Enrico V facesse da padrone in Este (2). Le discese degli Imperatori in Italia si susseguono ininterrotte. Attraverso il passo della Resia e giù per Val Venosta e per Trento, Lotario calò in Italia nel settembre del 1132. E l’anno appresso tornò nuovamente. Vennero poi Corrado III e Federico Barbarossa che lottarono a lungo coi Comuni italiani. Si può benissimo pensare che questo afflusso di gente nordica abbia lasciato traccia anche nell’ indirizzo artistico. E ciò più che in ogni altro luogo dev’essere avvenuto in Padova. Qui il vescovo Germanico Woltof deve aver aperto una via di rapporti privati continuati dopo di lui dall’ istruito Vescovo Olderico, rapporti che devono aver influito particolarmente nelle arti, forse anche con la venuta di qualche artista nordico. E la pittura stessa che rappresentava l’istituzione del Carroccio padovano in cui figuravano il Vescovo Milone, 1’ Imperatori, e 1’ Imperatrice, era probabilmente di stile nordico come quella di S. Sofia. Padova aveva la maggior attrattiva per gli Imperatori specie alla fine del XI e principio del XII secolo poiché qui c’ erano i Vescovi a loro favorevoli. E non è improbabile che uno dei primi centri di questa influenza ottomana in Italia fosse Padova dove con maggior tenacia perdurò fino oltre la metà del XIII secolo al tempo cioè in cui fu miniato 1’ Epistolario scritto da Giovanni da Gaibana. Non troviamo ricordo di miniatori in Padova prima di Isidoro. Solo una carta del 2 giugno 1143 ci ricorda un «Caloianni pictor» (3) che lo Zanetti ricorda come greco (4). Però se lo Zanetti aveva la sola notizia che abbiamo oggidì, e altre non ne aveva, e lo ha giudi- fi) Dondi Dall’ Orologio, op. cit., Disser. Ili, pag. 60. (2) Gloria, Codice Dipi. Padovano, cod. II, pag. XII Doc. 34-92. (3) Gloria, Cod. Dipi. Padovano, II. (4) Zanetti, Della Pittura Veneziana e delle opere pubbliche dei Veneziani maestri, Libri V, Venezia 1771, pag. 2, n. 2.