68 merose iniziali grandi, fatte con inchiostro rosso a nastri e a lobi. E questa caratteristica abbiamo già detto esser dovuta, probabilmente, ad una influenza veronese presso il monastero di S. Giustina. Poche sono le abbreviazioni. Si trovano i soliti compendi di materia religiosa e le comuni formule sillabiche. Osserviamo qualche obbreviazione particolare : qí = quod; Qd = quid;,ppt = propter; sèj = semper; ini = inter ; g = ergo ; v == vero ; m = modo ; ñ = non ; e = est ; cñ = cum; ria = nam; enì = enim; onlib; = omnibus. Codice Cl. I. N. 8 (2896) della Biblioteca Nazionale di Venezia Codice membranaceo, mm. 175 X 105, di cc. 210 in 29 quaderni di otto carte ciascuno, eccetto 1’ ultimo che è di due soltanto. La scrittura è su due colonne (135 X 72) di 35 righe tracciate leggermente con inchiostro scuro della stessa scrittura. La legatura è moderna, in cuoio marrone. Sul dorso vi è un tassello su cui è scritto a lettere d’ oro: « Novum Testamentum ». In principio ed in fine v’ è un foglio cartaceo di guardia. In principio vi sono pure altri due fogli pergamenacei che portano disegnate (1 verso e 2 reoto) alcune figure. Una figura più chiara e della stessa mano si trova a c. 103r, rappresentante 1’ Evangelista S. Giovanni. Nel verso del secondo di quei due fogli v’ è l’indice della materia contenuta nel codice, indice scritto da mano assai più tarda che ha numerate anche le carte. L’indice corrisponde esattamente e da esso rileviamo: Evangelium Mathei c. 1 » Marci c. 29 » Luce c. 48 » Iohannes c. 79 Acta Apostolorum c. 105. Exempla Iacobi Apostoli c. 132 » Petri Apostoli c. 135 » Iohannis Apostoli c. 140 » lude Simonis c. 144 Apocalipsis Iohannis Apostoli c. 145 Epistolae Pauli ad Romanos c. 158