176 paggi la necessità di tenere salda la disciplina, di obbedire agli ufficiali e di organizzarsi sulla base degli czeco-slovacchi, che danno esempio di disciplina e obbedienza ai loro capi. « L’ammiraglio Koch obbietta che il compito è tutt’altro che semplice, ma che adopererà tutto per fare gradatamente comprendere agli equipaggi il nuovo stato di cose, procurando di evitare incidenti. « Aggiungo che un maggiore esodo di gente è da predisporre, allorché si accumuleranno tutti quei militari che rimarranno disoccupati per la progressiva occupazione dei forti da parte nostra, e che confido nella loro opera di convincimento verso questa gente: potrei avviarli a Trieste per via di mare, data l’attuale difficoltà di comunicare con l’interno direttamente da Pola. Insisto intanto sul fatto che sono disposto ad usare le forme più convincenti per non urtare suscettibilità di sorta. « Il ministro me ne ringrazia vivamente. <( Mi chiede quindi di potersi recare a Fiume a mezzo della torpediniera N. 84, battente bandiera croata; di potere comunicare in chiaro per servizio del Governo jugoslavo a mezzo della radio Pola e di potere adoperare dei velivoli già austriaci per loro uso. Annuisco alle sue richieste, aggiungendo che faciliterò, sempre che potrò, i suoi desideri circa gli apparecchi, non ho difficoltà che quelli siano da loro stessi portati in volo a Spalato, lasciando in deposito quelli che non lo sono. Raccomando però che nulla sia asportato dei materiali mobili della piazza, autocarri, galleggianti, ecc. poiché devo prenderli ed inventariarli come consegnatario dell’Intesa: la sorte di questo materiale sarà poi decisa dalla conferenza della pace. Per i materiali di consumo, carbone per gas, benzina, ecc. non ho nulla in contrario che continuino ad usarne nei limiti riconosciuti dopo la consegna contro rilascio di regolari ricevute. « Alle porte della città bisognerà impedire l’esodo di materiali e provvederò anch’io a stabilire posti di gendarmeria. Il ministro chiede inoltre di potere avviare a Fiume presso gli armatori alcuni piroscafi qui presenti della Ungaro-Croata e della Società Dalmata di navigazione, perchè siano ivi riorganizzati e riattivino alcuni servizi indispensabili. « Informo il ministro che mi fornisca tutti gli elementi per potere io stesso provvedere a ciò con detti mezzi, e stabilire anche una linea regolare tra Pola e Fiume. <( Il ministro della marina espone infine le tragiche condizioni in cui si trova e permarrà per lungo tempo la nazione jugoslava, invasa dai disertori e dai fuggitivi delle fronti del-l’Isonzo e peggio ancora dal sud, da dove le truppe provenienti dall’Albania si riversano in condizioni indescrivibili. Racconta che a Cattaro sono giunti recentemente circa 30 mila uomini