249 Zuri (7 Novembre) Visitata la mattina del 6 novembre dal r. sommergibile F 16, l’isola di Zuri fu occupata il giorno successivo, come dal seguente rapporto del tenente di vascello Ghiozzi Edoardo, al comando militare marittimo di Ancona. « 7 Novembre 1918. « In esecuzione degli ordini di V.S. in data 6 novembre 1918, alle ore 7 del 7 novembre entravo con il c.t. Schiaffino e con il r. dragamine Salvore nella insenatura dell’isola di Zuri. « Recatomi a terra fui ricevuto dal nominato Sizgoric Sune, che parla l’italiano e che si qualificò presidente del locale comitato jugoslavo, eletto dal consiglio nazionale di Sebenico ed entrato in funzione dal 1° novembre c. a. « Oltre a lui fanno parte del comitato i nominati : Nistic Ivan, Alic Usate, Rowan Nicola e Bilan Casimir. « Il Sizgoric mi assicurò che la popolazione (circa 600 persone) è calmassima e che le autorità dell’ex impero austro-ungarico avevano passato a lui i poteri ed erano andati a Sebenico. « Accompagnato dal Sizgoric, feci una visita al paese, ac colto con segni di calmo rispetto, e salutato da tutti i passanti. « A mia domanda il Sizgoric riferì che la batteria di cui è cenno nella SM 65 RR è chiusa, disabitata, e che egli ne ha le chiavi. « Non vi è stazione r.t., ma un filo telegrafico unisce l'isola a Sebenico. Mi risulta che la presenza di navi italiane a Zuri è stata subito telegrafata al comitato di Sebenico. « Il Sizgoric afferma che la popolazione non ha bisogno di viveri,prelevandoli dai depositi di Sebenico, ed accogliendo con poco entusiasmo la notizia dello sbarco dei marinai, mi ha chiesto se tale occupazione era autorizzata da Wilson e dall'Intesa (sic). <( Ho immediatamente replicato che occupazioni delle isole si compiono in base alle condizioni dell’armistizio stipulate a Parigi dai diplomatici e capi militari dell’Intesa: a tale dichiarazione il Sizgoric e gli altri del comitato, che capiscono e parlano abbastanza l’italiano, hanno espresso evidenti segni di soddisfazione ed hanno commentato dicendo che ormai noi siamo alleati ed amici con il popolo jugoslavo, e che vivremo in armonia, come fratelli, senza oppressori, ai quali commenti io mi sono associato ribadendoli. « Il Sizgoric, che è capitano marittimo, sembra capeggiare nel minuscolo paese il movimento jugoslavo. Ho otte-