314 locale, solo preoccupato di indicarmi i mali del paese, trionfando dei quali egli è persuaso che sarebbe subito conciliato a noi. (( Dal complesso di tutte queste conversazioni ho dedotto, circa le condizioni politiche di Pago, la sintesi seguente : 1) gli elementi torbidi del paese sono i reduci dell’esercito austriaco, circa 300 finora, imbevuti dell’avversione al nostro nome ad essi istillata nella lunga guerra; 2) altro elemento di disordine sono i vinattieri, che recano periodicamente da Carlopago vino, nelle quali occasioni si ha ubriachezza in paese; 3) esistono armi in paese oltre quelle della guardia nazionale, che è di 40 uomini, di cui 6 soli fanno servizio; però dispiego di forze e franco contegno del nostro comandante renderanno improbabile alcun fatto deplorevole; 4) il lavoro di montatura contro di noi è fatto particolarmente dal maestro elementare, estraneo al paese, che, dopo il nostro arrivo in forza, va istingando i ragazzi a contegno insolente verso gli italiani e ad aggredire i loro coetanei forniti di coccarde italiane. Allontanando lui ed il gerente Gri-mani la opposizione languirebbe; 5) più che la pacificazione, la conquista degli animi potrà ottenersi curando le condizioni deplorevolissime del paese, sotto il triplice punto di vista economico, annonario, sanitario. « Detti provvedimenti riassumo a parte sotto forma di promemoria. « Al tenente di vascello Surdi, in base a tali premesse, ho lasciato le istruzioni di cui unisco copia. <( Allego anche elenco di alcuni provvedimenti che ritengo iudispensabili per la sicurezza ed il benessere del nostro distaccamento. « Nella rada di Pago ho trovato un grosso vapore da carico di circa 7000 tonnellate della « Austro-Americana ». distinto con il N. 48. Non è finito, fu costruito a Monfalcone. « A Pago, fra il 2° ed il 3° Vallone di Barbato, vi è una miniera di baucite (minerale di alluminio) che, fino a un mese fa, era esercitata da prigionieri italiani. E’ ora abbandonata. Mi è mancato il tempo di visitarla. Vi è anche una miniera di scadente carbone che per qualche tempo venne sfruttata durante la guerra. « Ho lasciato Pago il 24 mattino per Zara e Sebenico. Il contrammiraglio Notarbartolo ».