43 nel grafico accluso. La squadriglia fino a Cortellazzo procederà sola, da Cortellazzo in poi continuerà la traversata mantenendosi a distanza conveniente dal Procione e Climene che apriranno la marcia dragando. <( Giunti in prossimità di Trieste Procione e Climene salperanno il dragamine, quindi entreranno a Trieste seguendo di poppa i cacciatorpediniere. <( Rimarranno a disposizione e sotto gli ordini del capo flottiglia cacciatorpediniere che avrà preso imbarco sul-V Audace. « Il mattino del 4 corrente, seguendo le stesse rotte, i c.t. faranno ritorno a Venezia, nell’intesa che un c.t. dovrà rimanere a Trieste per mantenere contatto radiotelegrafico con questa piazza marittima. <( I cacciatorpediniere saranno pronti ad entrare in azione contro eventuali attacchi nemici, sia da mare che da terra, e dovranno rimanere sempre in ascolto r.t. « Il sig. Tebaldi Guido, in uniforme della marina austro-ungarica, imbarcherà sul c.t. Audace, quale pilota molto pratico della navigazione da Cortellazzo fino a Trieste. « Durante la notte dal 3 al 4 i cacciatorpediniere non rimangano accostati alle banchine. « Un dragamine serratile procurerà di lasciare lungo la rotta dei segnali. Le unità potranno pertanto trovare al ritorno la rotta segnata dai segnali in parola, sui quali però non dovranno fare troppo affidamento potendo essi avere subito spostamenti per effetto del mare o della corrente. Il vice ammiraglio comandante in capo Marzolo ». Istruzioni del comandante la flottiglia cacciatorpediniere Alto Adriatico al comando delle squadriglie cacciatorpediniere La Masa ed Orsini. « Venezia, 1° Novembre 1918. « La flottiglia dovrà trasportare a Trieste 2050 uomini di truppa; ogni cacciatorpediniere ne imbarcherà 250; VAudace 300. « Esigere che gli uomini stiano in buon ordine e con i loro ufficiali, e che nessun grido sia emesso tranne quello di « Viva il Re », quando ordinato, ed in unione agli equipaggi. «< Torpediniere dragheranno in precedenza il percorso da un miglio a sud del fanale di Punta Salvore fino a Punta Sot-