368 « Restituendomi questa sera la visita, il comandante francese ha tenuto a dichiararmi, visto che ho intenzione di restare, che avrebbe cercato in tutti i modi di facilitarmi ogni mio compito e che la maggiore armonia avrebbe certamente regnato tra noi. Ho risposto convenientemente. Sopragiunto l’americano, mi ha informato che a terra vi era la massima tranquillità e che il colonnello serbo aveva rinforzato notevolmente le pattuglie e che il circolo italiano era particolarmente sorvegliato. « Circa la requisizione, date le eccezioni sollevate anche dall’americano, che deve informare l’ammiraglio Bullard e ricevere da questi le relative istruzioni, prevedo che la faccenda non sarà di assai rapida risoluzione e che si cercherà di trascinarla fino al ritorno del predetto ammiraglio a Spalato. « La notte è passata perfettamente calma tranne consueti spari e razzi. « Stamane solita folla di curiosi dietro i cordoni militari serbi. « Ho avuto testé lunga conversazione a bordo dell ’Israel con il tenente colonnello serbo, secondo il quale la città ò perfettamente tranquilla. Il club italiano è aperto dal giorno 23 stesso dopo i noti incidenti, sentinelle serbe alla porta del club assicurano l’ordine. Circa viveri, assicura che la popolazione non manca di nulla grazie ai rifornimenti inviati da francesi e americani. Su mia richiesta mi invierà al più presto la raccolta del giornale « Novo Doba » dal 23 ad oggi per dimostrare come le autorità locali cerchino tenere gli animi calmi. Gli ho annunciato che in mattinata avrei restituito la visita nel suo ufficio. Il comandante americano si è offerto di accompagnarmi. Il colonnello assai imbarazzato mi farà conoscere prima di sera l’ora in cui potrà ricevermi, date le sue molte occupazioni che lo tengono molto in giro; pare piuttosto preoccupato, secondo quanto mi riferisce il comandante americano, per incidenti sorti sulla linea ferrata a contatto con gli italiani. Mi ha riferito che la presenza di nostri ufficiali e marinai a terra provocherebbe vivo fermento e lo obbligherebbe a far seguire la nostra gente da una compagnia armata per indispensabile protezione. <( Su questo argomento l’americano appoggia vivamente il colonnello serbo per l’evidente interesse di evitare complicazioni. Il predetto colonnello, molto corretto, sembrami piuttosto preoccupato delle sue responsabilità. Il capitano di fregata comandante Gustavo Vettori ».