263 « Rimane ancora da stabilire la questione della evacuazione da Cattaro delle truppe dell’esercito austro-ungarico in ritirata. Si afferma che siano circa 150.000 uomini, ma è difficile precisarne con esattezza il numero, che supera certamente i centomila. « Sono presenti a Cattaro 9 piroscafi capaci di circa 1000 uomini ognuno. Alcuni piroscafi già austriaci, circa 15, dopo di essere partiti da Fiume non hanno fatto più ritorno, onde l’ammiraglio giustamente teme che anche quelli qui presenti, se lasciati senza sorveglianza, possano comportarsi allo stesso modo. Si è stabilito quindi che converrà addirittura requisire senz’altro i piroscafi come è nel diritto dell’Intesa. « Per la navigazione in mare libero è stato stabilito, conformemente alle direttive approvate da V. E., che i piroscafi battenti bandiera jugoslava portino anche in testa d’albero la bandiera di una nazione dell’Intesa. « Riguardo ai nostri prigionieri di guerra spero che l’ar- • rivo della Sardegna, provveduta di viveri, sarà sufficiente ad eliminare la dolorosa situazione presente con il rimpatrio di tutti in uno o più viaggi successivi. Ora vi sono circa 2000 prigionieri italiani accampati presso Castelnuovo, dove da oltre 8 mesi sono stati inviati per i lavori; altri 500 sono giunti dalla Bosnia per ferrovia, dopo di essere stati lasciati liberi per effetto dell’armistizio, e sono malamente accampati presso la stazione di Zelinika; altri sono a Teodo, altri a Cattaro, molti altri sono in via di arrivo provenienti da varie località. Lo stato di tutti è miserevole: mal vestiti, malissimo nutriti, stanchi, e molti malati. « Usando le risorse di cui posso disporre, ho provveduto per l’invio di medico, medicinali, viveri, specialmente a quelli che erano in peggiori condizioni ed ammalati. Ho visitato personalmente tutti i luoghi dei nostri prigionieri, facendoli radunare e rivolgendo loro parole di circostanza. La notizia della fine della guerra e del prossimo rimpatrio ha prodotto in tutti vivissima gioia. « Circa la protesta odierna dei capi jugoslavi (sig. Tranic. generale Lessich e contrammiraglio Catinelli) mi rimetto completamente al testo del mio radiotelegramma odierno che trascrivo : « Comandante superiore francese ha telegrafato quanto segue ad ammiraglio Gauchet: « D’accordo con comandanti alleati avevo prescritto com-'missione ufficiali con incarico verificare stato disarmo batterie e navi. Sono venuti a bordo capi militari e civili protestare contro tali misure affermando batterie e navi essere jugoslavi e non austriache. Domando istruzioni tanto più che il comandante italiano domanda applicazione integrale clausole navali specialmente per quanto riguarda articolo 3 », /