364 Dalmazia sia inviata a S. Giovanni di Medua una barca Pat-tison che, per la sua limitata pescagione e per la velocità potrà facilmente rimontare la Boiana, e con cui l’E. V. potrà disporre sia iniziato un servizio regolare di traffico sul fiume, il cui scopo principale, come è noto all’E. V., è la necessità di affermazione della nostra bandiera. « Quando la navigazione sulla Boiana sarà da nostra parte regolarmente organizzata, oppure quando l’E. V. lo riterrà opportuno, potrà inviare il distaccamento marinai ad Oboti. « Il comandante del distaccamento, giungendo ad Oboti, curerà di alzare la bandiera nazionale e dovrà giustificare la presenza del distaccamento stesso con la necessità di provvedere al buon andamento del traffico italiano sulla Boiana. « Sarà opportuno che il comandante del nostro distaccamento prenda contatto per l’esplicazione del suo mandato con il comandante Perricone e nei riguardi politici si attenga ai criteri che questi potrà manifestargli. « Di tutto si prega l’E. V. voler informare il generale Piacentini prendendo con lui i necessari accordi. « Dato poi lo scarso rendimento che potrà dare la barca Pattison anzidetta si prospetta all’E. V. la convenienza di sollecitare, per quanto è possibile, l’esperimento da farsi con il dragamine Gianìcolo e sollecitare la riparazione di qualcuno dei piroscafi fluviali specialmente adatti al traffico della Bojana ». Il 25 maggio, in risposta a questo dispaccio, il comando in capo dell’Armata informava da Brindisi che il giorno seguente il tenente di vascello Carlo Balsamo, della flottiglia sommergibili, sarebbe partito per S. Giovanni di Medua onde predisporre l’invio del distaccamento ad Oboti, e con ordine di prendere accordi al riguardo con il comandante della base navale di San Giovanni di Medua e con le autorità del R. Esercito, e di rimanere al comando del distaccamento in attesa della sostituzione. Riferendo il 29 maggio al comando superiore navale dell’Albania circa la missione affidatagli, il tenente di vascello Balsamo, comunicava il fabbisogno per l’impianto del distaccamento e per il disimpegno delle funzioni conferitegli, facendo noto che il paese di Oboti era privo di qualsiasi risorsa, che in mancanza di case la sua gente avrebbe dovuto alloggiare in baraccamenti, e che vi si trovava anche un distaccamento francese di 30 uomini con un ufficiale.