151 e sono sorpreso dalle entusiastiche acclamazioni e dalle grida di viva l’Italia di tutta la folla. Numerose bandiere italiane sono agitate in segno di giubilo e fiori vengono gettati sul mas. « Riconosco la facilità dello sbarco. <( Dalle persone presenti apprendo che Pola è occupata da truppe jugoslave, czeco-slovacche e polacche, sotto il comando dell’ammiraglio Koch, e che, dopo i gravi disordini verificatisi in seguito all’affondamento della Virìbus Unitis, scacciati i tedeschi e destituiti in gran parte gli ufficiali, era tornata una calma relativa con occupazione militare a regime quasi bolscevico. « Esco dal porticciuolo e dirigo incontro alla forza navale. Comunico a S.E. Cagni le notizie e ne ricevo l’ordine di predisporre tutto perchè lo sbarco delle truppe abbia luogo nel porticciuolo di Fasana nel più breve tempo possibile. « Le torpediniere costiere mettono sui moletti i reparti che hanno a bordo, poscia prendono le compagnie dai cacciatorpediniere e le portano a terra sbarcandole. Intanto la folla si addensa sulle rive : da Dignano, da Gallesano giungono uomini e donne recanti bandiere e fiori ed invocando che una rappresentanza dei nostri si porti subito nei loro paesi per consacrarne l’italianità. Io ringrazio per la bella e commovente manifestazione ed assicuro che nei giorni successivi nostri militari avrebbero visitato quei paesi. (( L’operazione di sbarco, iniziata verso le ore 14,30, si svolge con celerità ed ordine, mentre qualche aeroplano dai colori indefiniti, ma certo jugoslavi, volteggia in alto sulla zona. (( Dopo 30 minuti il battaglione marinai è già schierato sulla strada di Pola, mentre procede lo sbarco del battaglione del 225° fanteria e dei 100 carabinieri portati sul Saint Bon. « Alle ore 15,30 il battaglione marinai si mette in marcia. Io ritorno sul mas e con questo dirigo verso Pola. Superate senza difficoltà le ostruzioni, entro nel porto. « Dapertutto, sui forti, sui depositi, sugli hangar e sui magazzini sventola la bandiera jugoslava. « Defilo lungo le navi austriache, sulle quali è alzato il vessillo jugoslavo, mentre gli equipaggi salutano alla voce con triplice hurrà. « Accosto alla banchina dell’Arsenale e sono ricevuto da un sottotenente di vascello che mi annuncia che Pola è occupata da truppe jugoslave e che l’ordine vi regna perfetto. « Domando chi comanda la piazza per poter subito conferire con lui. « Sono condotto presso l’ammiraglio Koch, attraversando una calca di ufficiali che mi salutano con hurrà. Noto che