226 tamente, risposi, e chi desidera avere parte attiva alla politica jugoslava non può farlo a Sebenico che deve rimanere politicamente inerte. « Chiaramente ciò che eccita gli animi è che la occupazione avvenga sotto la bandiera italiana senza intervento di altra alleata, scorgendovi un prodromo di definitiva occupazione. « Ho insistito sulla infondatezza di questo timore; giacché l’Italia si inchinerà lealmente alle conclusioni del Congresso della Pace, quali che esse siano, ma non potevo far breccia in animi pregiudicati. - <( Mi fu quindi chiesto se potevo ritardare fino all’arrivo del dottore Krstely, presidente del comitato della Dalmazia, la occupazione. Concessi 24 ore di dilazione sino alle ore 12 del giorno 9, pure rendendomi conto degli inconvenienti che potevano derivarne. Ciò feci da un lato per necessità di bene orientarmi nel paese e di organizzare i miei mezzi. « D’altro canto era bastata quella breve riunione a farmi intendere che la presidenza del comitato di Sebenico non governa i suoi sudditi ma li teme, e non ha vera autorità. Smollcic e Sabotich sono uomini senza energia e preoccupati di se; Stoicli ha un certo ascendente, sebbene rozzo e incolto, perchè ha passione politica e vigore di propositi, ma appunto per ciò non è capace di intendere la verità delle cose. « Ero convinto che attendere la presenza del Krstely, jugoslavo fervoroso, ma autorevole ed elevato ad un posto di responsabilità, avrebbe smorzato il contrasto e avrebbe reso più agevole il prevalere della inevitabilità logica dei fatti contro le meschine preoccupazioni personali. Di più ho pensato conveniente affermare con un atto positivo le istruzioni concilianti di cui mi sono professato latore. « Fu dunque convenuto che si sarebbe sospesa per 24 ore la occupazione, ma che io avrei mantenuta occupata la stazione r.t., dove già del resto operavano radiotelegrafisti appartenenti al distaccamento del comandante Monrov, sotto la protezione di un suo plotone, in collaborazione di elementi j ugoslavi. « Fu stabilita libertà ad entrambe le parti di valersi in comune dei mezzi telefonici, telegrafici e radiotelegrafici fino alle ore 12 del giorno 9. » Alle ore 14 giungeva, pilotata da un mio pilota, la r. nave Puglia, recandomi un battaglione di marinai proveniente da Brindisi, destinato a rinforzo del distaccamento di Monroy. « Mi recai quindi a visitare in mas il porto e il lago di Proklian, ove sono ancorati 41 piroscafi di società austro-ungariche ed uno germanico (il Mjrza Blumberg). Mi assicurai ghe non fossero in condizione di muovere e ne scelsi uno per