309 « Il comitato è venuto ad elevarmi formale protesta per l’occupazione, sia pure temporanea, di Veglia, da parte di truppe dell’Intesa ed io ho dichiarato che tali cose avrei portato a conoscenza dei miei superiori. « Ritengo che la graduale occupazione dell’isola non possa incontrare serie difficoltà specialmente se l’E. V. vorrà inviare al più presto viveri ed indumenti, che io distribuirei equamente, secondo l’entità delle popolazioni, ai diversi comuni che sono stati ben duramente provati nella lunga guerra. « La grande maggioranza dell’isola è di nazionalità croata (circa 4000 italiani su 21.000 croati) ed il locale comitato jugoslavo si era assunto la direzione amministrativa di tutti i paesi. « Pregherei quindi l’E. V. di volermi dare delle direttive sul modo con cui debbo regolare le relazioni che dovranno per ora esistere fra questo comando ed il comitato medesimo. Nella occasione faccio noto che il clero, che ha un notevole ascendente sulla popolazione, fa di tutto per ostacolare l’occupazione dell’isola. « Il vescovo però, che ha sede in Veglia, è, a detta di tutti, una brava persona e sembra che le sue occupazioni abbiano carattere puramente religiose. Si vocifera anche che al vescovato siano nascoste armi, fra cui una mitragliera della cui esistenza farò oggi stesso accurata indagine. « Siccome si è sparsa la voce- che gli jugoslavi (serbi) abbiano occupato Fiume e potrebbe accadere che truppe di tale nazionalità tentassero, da Porto Re, con imbarcazioni, uno sbarco nella parte nord orientale dell’isola, sarebbe forse opportuno inviare subito una compagnia al completo a Ca-stelmuschio dalla quale potrebbero essere distaccati uno o due plotoni a Verbenico ed a Dobrigno. (( Ho stabilito la censura telegrafica ed ho rinviato a Verbenico un impiegato postale austriacante che era stato messo a Veglia dal passato Governo per la sorveglianza dell’ufficio postale. (( Mi si riferisce che gli jugoslavi stanno arruolando nell’isola volontari che dovrebbero prestare servizio a Fiume; venti giovani anzi sarebbero già partiti da Ponte. Il tenente dì vascello G. Sabatini ». Insieme con questo rapporto fu trasmesso a S. E. Cagni una lettera del municipio di Veglia nella quale il vice sindaco dott. Stefano Nicolò Petriz, dopo aver prospettato con particolari elementi di fatto la preoccupante condizione economica dell’isola ed i bisogni più urgenti dei cittadini, versanti nella