255 che ha circa 800 abitanti abbisogna di viveri e medicinali. Non esiste nel comune un medico e quindi l’influenza viene poco curata. « I viveri distribuiti sono stati bene accetti. « Nel pomeriggio ho continuato per Ulbo, di 1200 abitanti, dove ho trovato una grande calma dovuta principalmente allo stato grave dell’epidemia influenzale. « Il capo villa (sindaco) Giovanni Grando ha dichiarato che il bisogno di viveri diventa sempre maggiore perchè stanno scomparendo gli erbaggi che finora hanno sostenuto gli abitanti. A Ulbo come a Selve sono stati molti i morti di fame nel passato. Quest’anno la raccolta dell’olio è abbondante e non essendoci stata requisizione, è l’unico genere di cui le isole abbondino. <( Anche a Ulbo ho distribuito parte dei viveri e verso sera ho continuato per Novaglia (costa ovest dell’isola di Pago) dove intendevo passare la notte. Nel viaggio ho costeggiato l’isola di Maon, che informazioni mi dicevano attualmente disabitata; infatti non vi sono che poche case che apparivano deserte. (( A Novaglia (3000 abitanti con i villaggi vicini) sono venuti a bordo il capo villa con altre persone del luogo ed il parroco, tutti croati; molti battelli gremiti di persone li accompagnavano. Il capo villa, che parla solo croato, ha pronunziato un indirizzo inneggiante alla vittoria degli Alleati ed alla fraternità delle nazioni italiana e jugoslava. Uno studente del ginnasio croato di Zara gli serviva da interprete. Ho ringraziato brevemente ed ho poi chiesto i bisogni del paese. Mi hanno detto che a ciò aveva provveduto il Governo nazionale di Zagabria. Pare però che i viveri annunziati siano lungi dal giungere. Trovandosi però il paese vicino alla Croazia è stato sempre meglio rifornito e solo da qualche giorno si manifesta il disagio annonario. « Il capo villa mi aveva invitato a pranzo, ma non volendo lasciare il sommergibile in un ancoraggio mal sicuro, mi son fatto rappresentare dall’ufficiale in 2°, accolto con molta spontaneità. ed effusione con acclamazioni alle nazioni alleate. « Il paese era coperto di bandiere jugoslave, ed alcune persone si sono presentate come facenti parte di un comitato nazionale dipendente da Zagabria. Sembra che questo comitato raccolga le armi e le munizioni dei soldati che rimpatriano dal fronte e che non sempre sono disarmati. <( La mattina seguente (7 novembre) sono partito per Pago ove sono giunto alle ore 13. Durante la navigazione sono passato davanti alla piccola cittadina di Carlopago sulla costa croata; la popolazione raccolta sulla banchina ha acclamato lungamente all-Italia ed alla Jugoslavia. - —