278 <( Misi subito il generale al corrente della situazione delicatissima creatasi con la iniziata marcia su Cettigne. Mi fu annunziato che sarebbero ben presto arrivate ancora altre truppe (due battaglioni e mezzo e cioè circa 2000 uomini). « La notevole sproporzione fra le truppe .italiane e quelle alleate, le quali finora sono rappresentate di fatto da un solo battaglione americano (non è ancor giunto il battaglione francese preannunziato e non si prevede finora l’arrivo di truppe inglesi), dà alla occupazione carattere prettamente italiano e ciò acutizza le suscettibilità jugoslave e dà ai comitati locali pretesto di appiglio per accentuare la loro ostilità, dimostratasi apertamente e che potrebbe divenire pericolosa. « La sera del 24 si presentò per farmi visita sul Quarto il capitano di vascello americano Hussy, comandante del Birmingham. Egli proveniva da Venezia, inviato dall’ammi-raglio Bullard, per rendersi personalmente conto della situazione : aveva già visitato Fola, Fiume e Spaiato. Dotato di acuto spirito di osservazione, si era perfettamente reso conto della difficile situazione politico-militare che si è creata a Cat-taro. Dimostrò, e lo ritenni sincero, viva simpatia per i nostri interessi, e consigliò di non affrettare gli avvenimenti e di non fare ulteriori movimenti di truppe, ciò che, secondo la sua impressione, potrebbe anche degenerare in conflitto sanguinoso. Questo suo apprezzamento concordava perfettamente con il mio. « Lo sgombro delle truppe austro-ungariche, mercè l’attivo concorso dei piroscafi qui presenti e di quelli di ritorno da Fiume, e con un bene avviato servizio di requisizione, ha proceduto con insperata attività, per cui si può affermare che, lauto qui che a Ragusa, l’evacuazione di tali truppe sia pressoché ultimata. « Con la partenza già avvenuta della nave ospedale Italia e quella imminente dei Palasciano si sono sgombrati dagli ospedali delle Bocche di Cattaro e da Ragusa circa 1600 malati. Con un altro viaggio dell’Italia si potrà considerare condotto a termine questo compito umanitario, il cui inerito và attribuito soltanto alla nostra marina, che, sola fra tutte quelle 'presenti, vi ha dedicato la sua attività. « Circa la minacciata partenza di truppe serbe dirette a Zara per via di mare, non se ne aveva a Cattaro alcun sentore nè indizio. Comunque ne ho informato il generale Carbone perchè i distaccamenti a terra facciano buona guardia. L’ammiraglio francese, con il quale ho conferito la mattina del 25, mi ha garantito nel modo più formale che nulla gli risultava al riguardo. a Circa la concorde decisione presa con i comandanti superiori delle marine alleate di provvedere al disarmo delle 18 — te Occupazioni Adriatiche.