*643 ma volendo Cefare , rV Cattolica wmìnqr Itibrifiri , v' inter -vengano. tvefturafi dal Cardiirate la prò-ftfta. cbepaffaa nuove nego-1 iatìoni ce* Principi della Lega, portandofi dapoi a noma per offe-qtiiare il Pontefice. che anjteft di quiete. e mcjfo dall9 efcla-tratìonì de* JP speli. 4tffinte a teftìtuir Caftre,eccitando il Cardinal a tencbiudtre. Barberino fempre più tenace in tìfolvere. meditando d' invaderò ■ìa Toscana. * facendo infirmar t a Cefare dì dtpoftar la Pì*l\* in fua mano . ritenuti allo 'neon, tre i Colle-latVn efpri-■rnerfi. - ' l " ■ A 7 V ' r ' 760 DELL’ HISTORIA VENETA Sede ) proiettavano ha ver la contefa , maneggiar fi dovefTe . Dunque il proponeva di convocarlo in luogo neutro, & in particolare nel Mantovano: quando da Cefare nominatofi ’l Principe di Bozzolo, e dagli Spagnuoli ’I Cardinal’ Albornoz per intervenirvi, il Bichi, che folamente alla Francia, & a sè voleva, che il merito fe n’ aferiveffe, lafciò cader’ il prò-getto 5 ma, -portatoli nel Modonefe, propofe in fcrittura a Duchi di Parma, e di Modona, &al Proveditore Corraro, Che ì ajjolutione, (y il perdono per Odo ardo fi chiedere da altri ; gli ftreftituifìero gli Stati, refi andò le ragioni de' Monti fi i nel priftino ejjere. Eshibiva in oltre, per cavare le più vere intentioni, l opera fua con la mediatione della Corona , fe i Collegati pretendeifero altro. Al Gran Duca, oltre a quelle propotte, accennò qualche fofpeniìone dell'Armi . Volle poi andarfene a Roma, per moilrare rifpetto al Pontefice, e per afficurarfi del volere de’ Nipoti, non Jha-vendo in Bologna trovato nel Donghi quell’ampiezza di poteri, che neceifaria fi giudicava. Scoprì in effetto Urbano effer propenfo non folo, ma cupido fommamente di quiete j perche aggravato da gli anni, e fianco dalle cure, che porta la guerra, benche da’Congiunti gli s’occul tallero le cofe moiette , e gli s’alteralTero le notitie de’ fatti, gli pervenivano tuttavia i clamori de’ Popoli per tante devaftationi, e s’accorgeva di perdere il proprio per defiderio di ritenere quel d’altri. Alienti per tanto al negotio conia reftitutione diCattro; e pregò il Cardinale ad accelerarne la conchiufione, per goder della quiete nel poco refìduo di vita, che poteva iopravan-zargli. In Barberino trovò il Bichi le folite durezze 5 perche, ettèndo in quel tempo, che col paiìaggio del Pò credeva d’haver pollo il Ferrarefe a coperto , e che meditava T invafìoni nella Tofcana , cercava ogni fcanfo. Onde , per deludere le propoile del medefimo Bichi, fece egli a Cefare insinuare di confegnargli Caftro in depofito e fe ne compiacquero grandemente gli Auflriaci, per interponere nel trattato il nome, e l’autorità Imperiale, e per efcludere i Franceil dalla negotiatione , e dal Depofito ileiTo. Ma i Principi della Lega, fempre più dalla varietà delle propofte adombrati, tenevano le loro intentioni coperte, non volendo cfprimere ancora,