145 contegno insolente ed ostile dell’elemento jugoslavo il quale, impressionato dalla forza dei nostri contigenti, ma più ancora dalla fermezza energica del capo e dalla mirabile disciplina dei soldati e dei marinai, finì con l’assoggettarsi a tutte le ordinanze e bandi che, di volta in volta, nell’interesse della sicurezza, del buon ordine e della disciplina, vennero emanati. Per la chiara ed esatta conoscenza e valutazione delle vicende che si riferiscono alla operazione navale, alla presa di possesso della piazza, ed alle circostanze che resero laboriosissimo ed irto di difficoltà il primo periodo della occupazione di Pola, si riportano integralmente: le disposizioni iniziali; un estratto del diario del capitano di vascello Antonio Foschini, comandante delle forze di occupazione e primo comandante del fronte a mare di Pola; la relazione del capitano di corvetta Aiello sulla marcia Fasana-Pola; alcuni rapporti del contrammiraglio Osvaldo Paladini, comandante la divisione incrociatori, giunta a Pola il 6 novembre e adibita alle immediate operazioni relative alla presa di possesso e alla reintegrazione della Piazza; i primi e più importanti rapporti di S.E. Cagni, attraverso i quali si manifestano l’aspro travaglio, le gravi responsabilità, le complicate difficoltà anche e più specialmente di ordine politico internazionale, che caratterizzano i primi giorni di Pola italiana. Istruzioni di S.E. Revel al capitano di vascello Alessandro Ciano circa missione nelle acque di S. Giovanni in Pelago. « Venezia, 2 novembre 1918. « Domattina, all’ora opportuna, la S.V. muoverà con una silurante per trovarsi verso mezzogiorno alla boa di Punta Maestra ed ivi attendere l’arrivo da Pola di una silurante con bandiera bianca che porterà un parlamentare. « La S.V. ascolterà le richieste di detto parlamentare. Se esse risultano conformi alle istruzioni di S.E. il presidente del 10 — Le Occupazioni Adriatiche.