3?0 volta in cui sarei sceso a terra di aver libero il cammino. Il colonnello si scusò vivamente dell’accaduto. « Nel pomeriggio, dopo cioè avere esaurito la parte ufficiale verso l’autorità militare serba, ritenni opportuno di affermare il mio diritto di scendere a terra a diporto e mi avviai con il Martinelli verso la sua abitazione situata in prossimità del porto e in zona pressoché deserta. Non vi era quindi nessuna possibilità di provocazione da parte nostra, data la località eccentrica, senonchè fummo fermati da due ufficiali serbi che ci dichiararono non poter noi procedere senza ordini del colonnello. Protestai e feci richiedere subito spiegazioni a mezzo telefono al colonnello stesso, questi sopraggiunto e sempre a mezzo del suo interprete e in forma perfettamente cortese, mi pregò di rinunziare alla mia passeggiata fino a che non avesse ricevute precise istruzioni dai suoi superiori. Feci rimarcare la eccezionale gravità del suo passo verso un comandante italiano, mentre vedevo americani e francesi girare liberamente per la città, e che il suo invito, pur sotto forma di preghiera, era sempre una decisa opposizione al mio diritto di scendere a terra. Mi ribattè che l’atteggiamento della folla di stamane lo obbligarva a farmi attendere per poche ore, fino a che cioè fossero giunte le istruzioni da lui chieste d’urgenza dopo la mia visita. "Risposi che pur facendo ogni riserva sul seguito della questione, non era e non poteva essere mai mia intenzione creare deliberatamente ulteriori incidenti : che avrei informato subito V. E. e che rimanevo in attesa delle comunicazioni in scritto delle decisioni del comando superiore serbo. « Comunicherò subito a V. E. la risposta del colonnello serbo il quale ebbe anche a dirmi che egli intendeva fare assumere dal Governo di Spalato con i suoi organi di polizia la responsabilità dell’atteggiamento delle popolazioni verso gli italiani, non potendo rispondere che delle sue truppe le quali sono alleate dell’Italia. Ribattei che io non potevo riconoscere altro che la sua autorità come delegato dell’Intesa al mantenimento dell’ordine e al rispetto dei patti di armistizio. « Stamani mi venne annunziato dal comandante del Foudre, mediante la lettera qui acclusa l’arrivo imminente del contrammiraglio Caubet. « Alle ore 16 mi recai a fare visita all’ammiraglio, trasbordato dal Yannisaire sulla Foudre ove rimarrà un paio di giorni. « Alla mia richiesta, egli mi spiegò che da circa dieci giorni l’ammiraglio Gauchet aveva estesa la sua giurisdizione da Antivari a Spalato, ma per quanto riguarda esclusivamente la politica francese; che qui egli era di passaggio e che il comando marittimo era sempre devoluto agli Stati Uniti, ecc.