‘237 « Recatomi con interprete presso il Seeminenkomando di Sebenico, trovandovi ancora l’ufficiale destinato Linicuschiffe leutenant von Weisback, a mezzo dell’interprete, dopo avergli letto l’articolo delle condizioni di armistizio riguardanti gli sbarramenti minati, ottenni, rilasciando regolare ricevuta, la chiave della cassa forte contenente i documenti e protocolli relativi agli sbarramenti dipendenti dal comando di Sebenico. « Non disponendo di mezzi adatti, giusta autorizzazione avutane, ho requisito due rimorchiatori e tre motoscafi che dipendevano dal Seeminenkomando. « Questi galleggianti erano stati inutilizzati nelle parti di macchina durante il saccheggio avvenuto prima della nostra occupazione. Disponendo di ottimo personale specialista di bordo, potei, dopo alacre lavoro, mettere in condizione di navigare successivamente un tender (rimorchiatore di squadra), un altro rimorchiatore ed un motoscafo. Con questi mezzi in parte armati per le uscite dal personale di bordo, e con l’ausilio dell’#./). 7, poi messo a mia disposizione, iniziai il giorno 14 il dragaggio dei passi immediati di Sebenico cominciando da quello fra Durnick e Zlarin. « Dopo 16 giorni di permanenza nelle acque di Sebenico, malgrado la scarsità dei mezzi, l’avversità del mal tempo, la deficienza di personale, sopperita dalla lodevole attività del personale specialista di bordo, si riuscì a togliere 46 mine, in parte disattivate e rimorchiate in porto, in parte affondate, rendendo completamente liberi i passaggi nord e sud di Sebenico fra Zlarin e Durnick e Provichia e la costa dalmata, nonché lo sbarramento ad est di Tornoriza e quello N-0 di Tmara. « Mi furono in tale lavoro di validissimo aiuto i due ufficiali dell’ex marina austriaca signor Cattarinich e Missoni, il comandante e l’equipaggio dell’R.D. 7. <( S. E. l’ammiraglio Millo volle con l’art. 2 dell’ordine del giorno che accludo esprimere il suo compiacimento per tale lavoro. « Il 24, a mezzodì, ho lasciato la base di Sebenico con l’ordine di fare da corriere postale, restando a far parte di questa flottiglia al mio arrivo in Ancona, avvenuto alle ore 24 del giorno 25 volgente. Il tenente di vascello G. Curci ». Chiudiamo il capitolo Sebenico riportando la relazione di S. E. Millo a S. E. il capo di stato maggiore del R. Esercito, circa il fabbisogno di nuove forze, dalla quale si ha la visione generale della situazione nei riguardi politici e militari delle