LIBRO TERZO. 169 caffè. Tutto efplorando s’infinuava con tutti : a chi refiileva 1618 alle Tue corruttioni, addoiTava efecrande irnpoilure j a chi s arrendeva , proponeva i più federati difegni. Fomentò tra al- vi mett\ cune Militie ¿’Olanda , cuilodite ne5 Lazzaretti, qualche lieve gg7Z'*«j tumulto, inforto contra i loro Offitiali 5 tentò di fviar molti 2mÌL dall’infegne , e fervido della Republica , e d’introdurne altri, ftk la qua-per praticar tradimenti. Tra quelli principalmente l’OiTuna in-viò un tale Giacques Piere, Francefe di Normandia, Corfa-ro di profeflìone, di fpirito grande , ma nodrito nel male , JiZ clm-capace d’ogni feeleratezza. Coftui, finti coll’Oifuna difguili, moilrò di voler vendicarli , pattando al fervido della Repu- ¡internante blica , e con facilità vi fù accolto con un Compagno chia- a,ferv,H9' mato Langlad , perito de’ fuochi ; fe bene Simeone Contari-ni, all’hora Ambafciatore in Roma, huomo di profonda prudenza , avvertile, che poteva del Vice-Rè effervi qualche in-fidia nafcolia . Ma l’Offuna , per levar’ ogni dubbio , moftran-done (degno , faceva cuilodire la Moglie -del Piere , e con lettere finte proponendogli gran premii, lo richiamava al fervido . Egli all’incontro , per renderli accetto in Venetia , mo-flrava le lettere flette, proponeva molte cofe fpeciofe, fimu-lava di propalar i difegni del Vice-Rè , e fuggerire i mezzi per WWB* contraporfi. Conciliata per tanto gran confidenza, s’introduf-fe col Langlad ndl’Arfenale ad efercitar la fua arte. In oc- Arfenali. culto teneva poi con la Queva congreffi , e di continuo fe-cretamente pacavano a Napoli Corrieri, e fpie. Havevano al- Ccmparte-le lor<^ prave intentioni aggregato Niccolò Rinaldi, Carlo,e Giovanni Boleò , Lorenzo Nola , Roberto Revellido, Vincenzo Roberti, il Capitan Tornone, c’haveva in fervitio de’Venetiani una Compagnia di Soldati, & alcuni altri, parte Borgognoni , il reilo Francefi. Pattava il concerto, che fotto un’ e°rtdJ^e) Inglefe, chiamato Haillot , l’Oifuna fpingeife alcuni Berganti- TradZtL ni, e Barche, capaci d’entrare ne’ Porti, e Canali, de’ quali havevano per tutto prefo la mifura, & il fondo. Dovevano poi feguitare più grolìi Vafcelli, per gittar l’anchore nelle fpiag-gie del Friuli , fotto il calor de’ quali , e nella confusione , che i primi erano per apportare nel Popolo, i Congiurati s'ha-vevano divifi gli offitii, il Langlad di dar fuoco nell’Arfena-le 3 altri in più parti della Città, alcuni di pettardare la Zecca,