256 » A Pago sono venuti a bordo il sindaco Antun Grimani, croato, e varie personalità dell’elemento croato ed italiano, che nella città rappresenta quasi la metà della popolazione. Il sindaco ha pronunziato un breve indirizzo in croato ed a lui hanno fatto seguito un signore italiano ed il dottor Testa, italiano di Zara e giudice del paese. Sono stato invitato ad un pranzo per la sera. Attendendo l’ora del pranzo ho fatto scendere a terra una metà dell’equipaggio che, tornato a bordo, ha riportato ottima impressione dell’accoglienza entusiastica da parte dell’elemento italiano e cordiale, almeno apparentemente, dell’elemento jugoslavo. Per timore di disordini il sindaco aveva proibito di fare dimostrazioni con bandiere italiane. » Sceso a terra ho visitato la piccola città, accompagnato dal sindaco, che mi ha informato sullo stato d’animo della popolazione. Il sindaco Grimani mi sembra moderato e conciliante, ma si vede che teme che il comitato jugoslavo gli prenda la mano; teme anche per i militari che tornano dalla fronte, molto armati e spesso portatori di idee estreme. Si mostrava desideroso di sapere se Pago sarebbe stata assegnata all’Italia o alla Jugoslavia ed io credo che una sicurezza a questo riguardo porterebbe molti croati moderati ad un atteggiamento più decisamente favorevole a noi. Mi sono poi recato a visitare il signor Testa che mi ha confermato i timori ed i buoni propositi del sindaco Grimani. « Al pranzo, seguito da un ricevimento, vi è stato molto entusiasmo nei due elementi e nei brindisi numerosi molti incitamenti ad una buona armonia, che formi una base per le relazioni avvenire fra le due nazioni. « Io avevo già, parlando con molte persone, raccomandato la calma necessaria in questo periodo di armistizio, mostrando come delle agitazioni e dei disordini non avrebbero giovato ad alcuno; specialmente all’elemento italiano ho raccomandato di non provocare incidenti e di attendere fiduciosi gli eventi. Simili raccomandazioni ho riassunto nella risposta ai diversi brindisi, ricevendone manifesto consenso dai presenti. Ho la convinzione però che sia necessario, per la protezione degli italiani da offese o violenze, di mostrare frequentemente la nostra bandiera in quel paese, o meglio occuparlo specie se l’isola di Pago dovrà essere assegnata all'Italia. Con ciò si eviterebbe anche il rafforzarsi del Governo di Zagabria che svolge azione a noi contraria. « La mattina dell’8, all’alba, ho lasciato Pago. Il sindaco è venuto a salutarmi a bordo prima della partenza ed ha rinnovato le sue dichiarazioni di volere adoperarsi perchè l’ordine e la buona armonia siano mantenute in questo periodo. « Non avendo potuto mantenere il contatto radiotelegrafico e nel dubbio che queste mie comunicazioni non proseguís-