119 <« Le due torpediniere entrarono in porto ed una di esse, la Pegaso, ne usciva poco dopo con a bordo i notabili del paese che già con una imbarcazione venivano incontro alle navi. Sui fabbricati dell’isola era inalberata la bandiera jugoslava che vedevasi anche sulla fortezza del monte Hum ove erano appariscenti due cannoni antiaerei. « Avendo a bordo del Mirabello il comitato jugoslavo locale, entrai in porto con la nave, lasciando le altre due unità in crociera foranea. « L’arrivo del Mirabello fu salutato da ovazioni da parte della cittadinanza tutta, che si vedeva riunita sulla banchina e che percorreva la città facendo dimostrazioni. « La città era completamente imbandierata e tra le bandiere jugoslave si vedevano la francese, l’inglese, l’americana e notai l’assenza completa di qualunque bandiera italiana. « Dopo la manovra di ormeggio della nave, ricevetti il comitato jugoslavo ed il presidente di esso, che mi presentò i ringraziamenti e la riconoscenza della cittadinanza tutta per la gradita visita delle navi italiane a Lissa. « Dalla conversazione seppi che, fin da ieri, per ordine del Governo austriaco le truppe erano state sciolte e le armi, consistenti in circa 200 fucili, 2 cannoni antiaerei e 2 cannoni sistemati alla batteria del molo, erano state consegnate al predetto comitato. (( Nessun disordine si è verificato in città ed il presidente è stato fiero di poter dichiarare apertamente che l’intera popolazione aveva acclamato la bandiera jugoslava. La forza austriaca si componeva di circa 200 soldati, però circa 120 erano pescatori locali chiamati alle armi. Meno pochi degli ex militari austriaci che attendevano di rimpatriare, gli altri sono passati a far parte della guardia nazionale, alla dipendenza del comitato jugoslavo. « La popolazione della cittadina di Lissa ascende a circa 4500 abitanti ed è numericamente uguale a quella di Porto Co-misa, che forma l’altro centro abitato dell’isola. « Nessuno sbarramento di torpedini è posto nè all’imboccatura di Porto San Giorgio, nè nelle vicinanze dell’isola. « Esiste una stazione r.t. « Ho rimarcato una grande diffidenza da parte dei componenti il comitato. Ho tentato di rassicurarli, o per lo meno di diminuire la loro diffidenza, dichiarando che scopo dell’invio delle nostre navi era quello di portare il saluto dell’Italia alle popolazioni ora libere, ed assumere le necessarie informazioni circa le urgenti necessità della popolazione, essendo intendimento del R. Governo venire sollecitamente in loro aiuto. « Seppi che fra le notabilità del paese vi era un italiano e seppi che non lo avevano fatto intervenire espressamente alla visita fatta dal comitato jugoslavo,