261 Cattaro (9 Novembre 1918) Occupazione interalleata con partecipazione di nostre unità navali e di forti contingenti di truppe del R. Esercito. Stralciamo dal voluminoso carteggio relativo a tale occupazione le notizie che più direttamente interessano l’azione della R. Marina ai tini del presente fascicolo. 11 9 novembre 1918, il capitano di vascello Carlo Villarey, comandante del r. esploratore Carlo Mirabello, alla fonda a Brindisi, ricevette dal comando in capo dell’Armata navale le seguenti istruzioni : « V. S. con la nave di suo comando è destinata a rappresentare la Marina italiana a Cattaro per gli accordi che colà verranno presi circa l’evacuazione ed il trasporto marittimo delle truppe austro-ungariche dislocate in quella piazza. « Vi saranno il Waldeck Rousseau per la Marina francese ed il Glasgow per la Marina inglese. « Mi riservo di comunicare appena possibile il punto e l’ora dell’incontro con il Glasgow per l’entrata a Cattaro. << A V. S. è nota la questione cui ha dato luogo l’assunzione delle insegne e dei colori jugoslavi per parte delle navi austro-ungariche e di una parte dell’esercito: V. S. vorrà tener presente che, giusta ordini di S. E. il capo di stato maggiore della Marina, le navi austro-ungariche debbono navigare con la bandiera austriaca (quella jugoslava non è ancora stata riconosciuta e non può battere il mare), tenendo in testa d’albero la bandiera della nazione dell’Intesa che ha rilasciato il salvacondotto per la navigazione. « Per norma di V. S. allego copia di istruzioni inviate ieri al capitano di fregata Monroy, dalle quali risulta che i presidi da noi sbarcati a Sebenico, Lissa, Lagosta e Curzola hanno preso possesso del territorio in nome delle potenze dell’Intesa e degli Stati Uniti d’America: a questo concetto si è informata la nostra azione e qualora se ne presenti l’occasione V. S. non mancherà di metterla in rilievo per controbattere le resistenze che qualche elemento jugoslavo tenta di esercitare. « Unisco uno stato indicante la composizione numerica dei presidi inviati sinora nelle Curzolane ed a Sebenico,