30? l’ufficio postale, telegráfico e telefonico; ho disposto per l’invio, al mattino seguente, di un distaccamento a Malinsca, paesetto situato a nord di Veglia sulla costa dell’isola, che costituisce un centro di agitazione e di disordine. <( Le condizioni dell’isola sono ora sufficientemente calme; il paese di Veglia è totalmente italiano, gli altri sono in maggioranza croati; siccome a Veglia, che ha municipalità italiana, converge la maggior parte dei traffici e dei rifornimenti, verso di essa erano avvenuti, da parte di ex soldati austriaci e di facinorosi, atti di minaccia e di coercizione tali da giustificare l’urgente richiesta di protezione. « Le minacce erano giunte al punto che qualora il paese avesse fatto opposizione alla prepotenza dei suddetti rivoluzionari, era certo l’uso della forza da parte di essi, e le prepotenze erano state consolidate dalla torpediniera ex austriaca 84 per bocca del suo comandante, mentre il cosidetto comitato jugoslavo dell’isola, arbitrariamente erettosi a governo locale, aveva imposto un non necessario sorvegliante impiegato telegrafico, che faceva atto di arbitraria censura su tutte le comunicazioni postali e telegrafiche dell’isola. (( Il vescovo che risiede a Veglia è un deciso sostenitore dei croati, assolutamente antitaliano, come tutto il clero dipendente, costituito da 6 sacerdoti sparsi nell’isola, due dei quali fanno parte del consiglio jugoslavo stesso, ma ad eccezione del parroco di Veglia che è di sentimenti moderati. « Nell’isola difettano i viveri e mancano specialmente riso, farina, pasta e grassi (olio e lardo). Occorre^ provvedere a questi rifornimenti concentrandoli a Veglia per obbligare così tutti a rifornirsi nel capoluogo; occorre provvedere ai pagamenti mensili degli impiegati che possono continuare il servizio, al rifornimento di tabacco, fiammiferi, sapone e non dimenticare di rifornire il vescovo del necessario che prima e durante la guerra riceveva dal consiglio aulico di Vienna. a E’ opinione di quanti ho interrogato che se vengono effettuati al più presto questi necessari rifornimenti il fermento nell’isola diminuirà grandemente e la popolazione si manterrà calma rivolgendosi a poco a poco a favore degli italiani. « Un cavo telegrafico unisce la punta sud dell’isola con la costa croata. « Le truppe di presidio, al comando del tenente di vascello Sabatini, sono acquartierate in quattro locali sufficiente-mente ampi, appartenenti alle locali scuole comunali, senza che perciò le scuole stesse siano interrotte. Il capitano di corvetta comandante C. A. Mercalli ».