131 « Da informazioni assunte a terra, che non ho potuto controllare, sembra non esistano nè sbarramenti austriaci intorno all’isola, nè ostruzioni difensive davanti agli ancoraggi di essa. Ho ad ogni modo dato ordine al capitano Floriani di raccogliere al più presto sicuri elementi sull’importantissimo argomento. « Risulterebbe invece che frequentemente mine di ogni tipo passino in prossimità della costa sud di Meleda trasportate sia dalla bora che dallo scirocco. « La popolazione ha accolto il presidio italiano con buon viso se non con entusiasmo. « Al comandante della iv compagnia ho dato istruzioni provvisorie che mi onoro allegare in copia ed a lui ed ai suoi ufficiali ho voluto ben spiegare, secondo le superiori direttive, la portata della missione e la necessità di tenere con gli isolani un contegno fermo ed amichevole. <( Mi sembrerebbe ad ogni modo necessario che quel nostro presidio possa quanto prima essere dotato di una stazione r.t. per poter essere in sicura comunicazione sia con Brindisi, sia con le isole vicine da noi occupate. « Sono lieto di poter ancora una volta conefermare a V.E. come tutti i servizi di bordo, abbiano, anche in questa circostanza, perfettamente funzionato, ed ufficiali ed equipaggio abbiano gareggiato in slancio ed entusiasmo. « E’ mio dovere mettere in particolare rilievo la prontezza, l’abilità e l’intelligenza di cui ha dato prova il comandante Filippini nello espletamento della delicata missione affidatogli. lì capitani) di vascello Ferdinando di Savoia ». Rapporto del comandante Filippini al comando del r. esploratore Sparviero sulla missione compiuta a Meleda : « Bordo, 4 Novembre 1918. « In obbedienza alle istruzioni ed agli ordini di V.A.R., all ore 12 precise, messo piede a terra nella minuscola insenatura di Nuka Cove, insieme al comandante la compagnia del Reggimento Marina e a due marinai, uno dei quali con bandiera bianca, raggiungevo in 55 minuti il paese di Babino Polje. (( A mezzo chilometro da esso mi era venuta incontro una rappresentanza di gendarmi disarmati portanti tutti sul berretto una coccarda jugoslava al posto del trofeo. La rappresentanza si metteva completamente ai miei ordini al grido di « Morte all’Austria - Viva l’Italia ». <( Ordinai al capo gruppo di precedermi e di accompagnarmi dal podestà.