304 « Il capitano di porto, i gendarmi, le guardie di finanza, sono gli stessi del caduto Governo austriaco e ne conservano le uniformi; così pure è rimasto il giudice, croato zelantissimo, insieme ad una guardia di pubblica sicurezza in borghese. « Ritengo che urga mandare qualche nostro carabiniere e togliere dall’isola i suddetti funzionari, ad eccezione forse del capitano di porto che si è rivelato plasmabile. « Alle ore 5,45 del giorno 14 salpai da Cittavecchia e alle ore 8 diedi fondo a Valle Grande di Curzola ». Il 15 novembre il comandante delVAquila completava il suo rapporto, informando il comando della iv divisione navale che era confermato lo sbarramento fra Solta e Brazza e fra Lesina e Torcola; che il canale fra Lissa e Spalmadori si riteneva libero da mine; che fra Spino e Smogozza erano probabilmente mine ancorate a profondità di 6 e 12 metri. Veglia. (15 Novembre 1918) L’occupazione militare di quest’isola, avvenuta il 15 novembre 1918 ad opera del cacciatorpediniere Sirtori, fu determinata dalle seguenti circostanze. Il 15 novembre 1918, alle ore 23, S. E. Revel telegrafava all'ufficio del capo di stato maggiore in Roma : « Ricevuto seguente telegramma : « Stante gravi disordini che minacciavano isola Veglia et invocazione soccorsi dagli abitanti ho occupato isola Veglia. Segue rapporto. Firmato Cagni ». — Risposto così: « Richieda popolazione isola Veglia et mandi stato maggiore Marina documento firmato da abitanti da cui risulti richiesta nostro intervento. — Revel ». Il rapporto di S. E. Cagni, in data 15 novembre 1918, al riguardo, diceva : « Informo V. E. che stamane ho ricevuto il seguente telegramma dal et. Sirtori in crociera sulle coste istriane ed isole dalmate : « Costeggiando a lento moto isola Veglia per consueta sorveglianza al contrabbando la mia attenzione è stata richia-