300 fece finta di non sentire. Mandai allora il motoscafo a ritirarlo. Domandatogli che cosa desiderava dal bordo, mi rispose che doveva andare a bordo per farvi empire il modulo ben noto « Interrogatone pour les bastiments de guerre ètran-gers ». « Con molta calma dissi all’ufficiale che gli avevo risparmiato, richiamandolo, un atto certo non ponderato che avrebbe potuto procurargli delle non piacevoli sorprese. Lo pregai quindi di mettersi a mia disposizione perchè secolui desideravo visitare la capitaneria. Lo obbligai così a seguirmi insieme ai membri del comitato nella non breve visita che ebbi a fare nei vari uffici pubblici e privati per scegliere gli alloggi, i depositi, ecc. « b) - Nell’andare ad ispezionare il telegrafo mi si presentò, con forme apparentemente gentilissime e con profondi inchini, un signore che si qualificò per agente doganale. Subito dopo la presentazione però mi pregò di fornirgli Velenco dei vìveri e dei materiali sbarcati per il conseguente vagamento di dogana. Non potei a meno di rivolgergli, in forma egualmente gentile, la seguente domanda : La pregherei di volermi dire se ho da fare con una persona che ragiona, o con un burattino. « Calcai piuttosto fortemente, pare, su quest’ultima parola, perchè la giovanile baldanza del non più giovane funzionario ebbe un immediato smorzamento e risolvetti con lui la questione come già con l’ufficiale di porto, ordinandogli di mettersi a mia disposizione nel giro d’ispezione che stavo facendo. Non ebbi più a parlare di cose doganali. <( Ma questi due episodi, come tutto l’insieme del contegno di gran parte dei notabili, hanno messo in evidenza la forte orgganizzazione che esiste per lo meno fra i capi jugoslavi. « A questo proposito devo però esprimere una opinione che forse non è priva di fondamento. Anche qui come a Meleda la massa del popolo mi parve più suggestionata che convinta e mi sembra che se in caso di bisogno fossero tolti dai vari centri i capi o i sedicenti capi del movimento jugoslavo, il resto della popolazione potrebbe attenuare di molto gli attuali entusiasmi. « L’agitazione presente è, a mio parere, più artificiale che naturale ed è tenuta viva unicamente dal lavorio dei vari comitati che si incensano, si consigliano, si scambiano altisonanti parole, con la immediata illusione di ciascun membro di essere finalmente una personalità, e con il sogno forse nascosto di diventare quanto prima (chissà) un influente membro del prossimo parlamento jugoslavo.