174 Rapporto di S. E. Cagni del 7 novembre 1918, circa conferenza con il ministro della marina jugoslava, visita del ff. di sindaco ed altri argomenti. « Stamani, accompagnato dal mio capo di stato maggiore, mi sono recato all’Ammiragliato per rendere la visita all’ammiraglio Dragutin Prica ministro della marina. Ho creduto opportuno di farmi rendere gli onori a terra da un picchetto di 40 carabinieri al comando di un ufficiale; un altro picchetto di truppe czeco-slovacche trovavasi schierato sulla banchina per rendere gli onori al ministro jugoslavo. <( Sono stato ricevuto con la consueta ostentata cortesia ed affabilità. (( Profittando della visita, ho prospettato al ministro la necessità di allontanare al più presto le truppe austro-tedesche ancora presenti nella piazza ed adiacenze; ed egli si è mostrato assai disposto per procedere al loro esodo, con tutti i mezzi disponibili. <( Ho presentato il contrammiraglio Paladini, quale direttore deH’Arsenale, informando che era mio intendimento di riammettere il personale istriano e jugoslavo e czeco-slovacco. Non potranno essere ammessi naturalmente elementi tedeschi od austro-tedeschi e magiari. Circa però gli elementi jugoslavi, invito l’ammiraglio Metod Koch a mettere in contatto il personale dirigente con l’ammiraglio Paladini, specialmente per eliminare quegli elementi turbolenti e organizzati, che sfuggono all’autorità dei capi. Questi elementi potrebbero essere espulsi dalla piazza. « Ricordo a questo proposito le tristi conseguenze dell’istituzione dei sovieti. Sono sicuro, dico, che tanto il ministro che l’ammiraglio Koch condividono le mie idee a questo soggetto, e mi aiuteranno ad eliminare anche dalle navi questi elementi che non possono essere governati dalle stesse autorità jugoslave. Un esempio di questa indisciplina è il fatto che stamani si è verificato sulla Tegetthoff disarmata da ieri, e sulla quale, contrariamente alle assicurazioni a me date dallo stesso ministro, è stata rialzata la bandiera jugoslava. Io sono sicuro che nessun ufficiale è colpevole di tale infrazione agli accordi presi, che la bandiera è stata alzata per opera di soli marinai. Per questo è necessario intervenire, e far sì che i marinai, che non riconoscono l’autorità dei loro stessi ufficiali, siano allontanati da Pola. Queste navi di cui l’autorità jugoslava risponde per il momento, potrebbero molto facilmente essere sabotate e le responsabilità dagli alleati sarebbero ricercate nei capi, ossia su di voi . « Il ministro si dichiara d’accordo con me, e rivolgendosi all’ammiraglio Koch lo invita a fare comprendere agli equi-