PREMESSA. Le multiformi attività della R. Marina, che sempre più intensamente si erano moltiplicate durante il lungo conflitto, culminarono, dall’ottobre al dicembre del 1918, con le operazioni occorse per la rapida occupazione di territori continentali ed insulari lungo la sponda orientale dell’Adriatico, sia mentre durava ancora lo stato di guerra, sia subito dopo l’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti, che ebbe inizio, come è noto, alle ore 15 del 4 novembre 1918. Sotto l’alta direzione di S.E. l’ammiraglio Thaon di Revel, capo di stato maggiore della Marina, e dei comandi in capo deH’Armata navale e dell’Alto Adriatico, dall’ottobre al dicembre 1918, unità ed equipaggi della flotta, senza risparmio di tempo, di fatiche e di pericoli, furono ininterrottamente impiegati per il disimpegno del nuovo compito, di carattere prevalentemente marittimo. Così navi di linea, siluranti, sommergibili e mas, superando imprevisti e difficoltà di ogni genere, manovrando abilmente in zone di mare aperto e costiere tuttora insidiate e minate, occuparono isole e punti strategici della opposta sponda adriatica, sbarcandovi presidi di marinai e reparti di truppe del R. Esercito; organizzandovi servizi di protezione, di vettovagliamento e di ordine pubblico; venendo a contatto con le popolazioni ed evitando, con accorgimento e misura, urti e reazioni; mantenendo infine, in ogni circostanza ed in ogni luogo, alto e rispettato il prestigio della Marina e della bandiera italiana. Mentre però il nostro Esercito avanzava vittoriosamente e da parte della Marina si procedeva all’applicazione delle convenzioni dell’armistizio, si apprese, non senza stupore,