182 « Il capitano di vascello della Marina britannica sig. Lar-king si è recato questa mattina a rendere visita all’ammiraglio Koch, trattenendosi a terra qualche tempo prima dello svolgersi della funzione di consegna delle navi che era stabilita per le ore 11,30. « Pochi minuti prima di quest’ora due picchetti armati al comando di ufficiali e i nuclei di marinai con i comandanti Acton e Notarbartolo, destinati a prendere in consegna rispettivamente il Tegetthoff ed il Prinz Eugen, si sono recati a bordo delle due navi già evacuate dagli equipaggi jugoslavi. « L’ammiraglio Koch ed il suo capo di stato maggiore, tenente di vascello Veliko Budisavljevic, a quanto essi riferiscono, si erano recati nella notte a bordo delle due navi per fare opera di convincimento presso gli equipaggi, acciocché non commettessero disordini o provocassero incidenti. Sembra che qualcuno abbia in primo tempo espresso il proponimento di far saltare le navi piuttosto di consegnarle; non so quanto ciò sia attendibile; risulta invece che l’ammiraglio, a richiesta degli equipaggi, abbia permesso il saccheggio del magazzino vestiario e deposito viveri, e ciò ho potuto personalmente constatare. « Alle ore 11,30 mi sono recato a bordo del Tegetthoff insieme al comandante Larking e seguito dal mio stato maggiore, a mezzo di motoscafo battente bandiera italiana a poppa e inglese a prua. « I picchetti ed i nuclei di marinai italiani erano già schierati in coperta a poppa. Sono stato ricevuto al barcarizzo dall’ammiraglio Koch, il quale mi ha solennemente dichiarato che, in ottemperanza alle condizioni d’armistizio, consegnava a me, rappresentante degli Alleati e degli Stati Uniti d’America, le due navi già appartenenti alla marina austro-ungarica. Ho risposto che prendendo in consegna le navi in nome degli Alleati e della Potenza associata, potevo, specialmente in nome dell’Italia, assicurare con profonda fede al rappresentante della Jugoslavia che, a qualsiasi potenza queste navi venissero eventualmente assegnate, esse avrebbero adoperata la loro forza solamente per la libertà e per la indipendenza dei popoli. « Alle ore 12,10 i marinai presentano le armi e le trombe suonano la marcia al campo; sulla nave che porta ancora un nome assai triste nella storia delle nostre lotte per la libertà, la bandiera d’Italia sale luminosa sulla poppa, fiera ed ammonitrice, mentre viene issata al trinchetto la candida bandiera dell’amica Inghilterra. « Anche sulla Prinz Eugen sventolano le bandiere delle due nazioni,