i 12 una guardia nazionale armata che dovrebbe opporsi alla nostra occupazione; in primo tempo si tentava di estendere questa organizzazione nell'interno della città, ove si distribuivano armi e munizioni delle non scarse provviste austro-ungariche locali. « Data questa situazione, per quanto disponessi soltanto di 66 soldati, ed ancor oggi di 100 soli, ho dovuto associare ai mezzi conciliativi alcune energiche misure che valsero a dimostrare con i fatti che ero disposto ad oppormi con qualunque mezzo alle mene jugoslave, in città, pur rispettando interamente le manifestazioni pacifiche e la libertà di pensiero. « Ieri giungevano continue notizie di una rivolta che doveva essere fomentata dentro e fuori città, con lo scopo di rigettare a mare le nostre poche forze prima che potessero giungerne altre maggiori. « Il traffico di armi e munizioni si faceva sfacciatamente con carri e barche ed in città giravano elementi jugoslavi armati in divisa, ed i borghesi venivano armati per costituire una guardia nazionale jugoslava. » I rappresentanti del Governo jugoslavo mi avevano dichiarato di essere impotenti ad impedire l’armamento non avendo sufficiente autorità sulle masse, sempre però affermando che la loro personale influenza e tutti i loro discorsi tendevano a calmare le agitazioni. Verso mezzogiorno con un drappello al comando del tenente di vascello Matteucci, comandante della 55 OS ho fatto occupare la fortezza all’uscita di terra della città. Con contegno energico e risoluto, senza alcuna violenza, il comandante Matteucci ha occupato la fortezza disarmando quelli che vi erano a sorveglianza e sequestrando forte quantità di armi e munizioni. (( Constatai che anche i gendarmi dei quali mi ero fino allora dovuto servire per polizia in città erano mal fidi; ne ordinai il disarmo che venne senz’altro eseguito. « Presi accordi con il sindaco e con il prefetto di polizia distrettuale, persona nostra, capace e rispettosissima; ordinai il disarmo deH’intera cittadinanza. L’ordine fu subito rispettato ed il disarmo procede anche oggi con perfetto ordine. « Attualmente, eccetto una pattuglia che fa ronda in città, i soldati rimanenti sono alloggiati nella fortezza. Sull’itsmo congiungente la città alla terra ferma sono state sistemate due trincee a difesa di eventuali aggressioni dalla campagna ed i soldati mentre lasciano libero qualsiasi traffico impediscono quello delle armi. Tutto procede in buon ordine. « Credo che i dirigenti ed i rappresentanti del Governo jugoslavo, con i quali del resto ho continuato a mantenere cordiali ed amichevoli rapporti, abbiano óra completamente rinunciato a qualsiasi sobillamento contro la città e si limite-