323 mi viene segnalato dal capitano comandante la compagnia, il tatto e la fermezza con cui ha saputo convincere la popolazione della necessità della requisizione. Nel pomeriggio del 30 novembre, ad operazione assicurata, il generale Oneto partiva per Sebenico. « Rimetto un elenco sommario approssimativo della roba ricuperata nelle due giornate del 30 novembre e 1° dicembre, nella certezza che essa aumenterà per spontanee restituzioni: N. 16 cavalli - 72 buoi - 9 maiali - 2 carri - 1 carrozza - 2 macchine pulitrici di grano - 2 quintali di patate - 4 tonnellate di grano ed orzo - 15 carri di grano, biada, orzo - 2 fucili. « Dopo il nostro sbarco fu spontaneamente alzata la bandiera italiana sul molo e, data la popolazione tutta jugoslava, lo spirito pubblico, se non sopravvengono mestatori dal di fuori a turbarlo, è perfettamente tranquillo. « Mi fa l'effetto che tutti vogliano lavorare in pace e tranquillità, e sopratutto conservare le loro proprietà, anzi, a dar retta a tutte le richieste, ogni paese vorrebbe una compagnia di soldati italiani e sarebbe lieto di riattivare il commercio con l’Italia. « Gli impiegati dello Stato attendono ansiosi per il loro avvenire, e, com’ebbi ad esprimere all’E. V., la loro classe, numerosa e influente, può far molto per noi. Il membro più in vista del comitato jugoslavo si mostrò sempre deferentissimo verso di me ed è l’impiegato delle poste e telegrafi. « Merita di essere rammentato il sindaco, contadino croato, di una sincerità a tutta prova, il quale parlando in schietto dialetto veneto ed in pieno comitato, malgrado le negazioni di questo, assicurava che tutti i suoi amministrati erano degni di essere impiccati, nessuno onesto, ed in quanto all’invio dei viveri e la loro distribuzione, era meglio farli crepare di fame, per domarli. In ogni modo i viveri saranno bene accolti dalla popolazione e specialmente dagli impiegati che sono quelli che hanno più sofferto. (( In base agli ordini ricevuti nel pomeriggio di ieri, imbarcata una compagnia, risultava ormai superfluo rientrare a Sebenico, lasciando il et. Carabiniere ed altra compagnia, il cui capitano era in quel momento colpito da influenza leggiera. « Prima di partire notevoli cittadini, tra i quali il parroco di Pakostane, mi hanno pregato interporre presso V. E. i miei buoni uffici a favore degli arrestati del resto da loro stessi denunziati, dicendoli traviati solo dall’errore di credere la roba dell’ex Governo più di nessuno, e che sarebbero i soli colpiti, fra intere popolazioni che avevano preso parte al saccheggio.