- 101 - Gttaltiebo Castellini. — Trento e Trieste. Agli italiani scettici d’oggi non bastano tuttavia pagine in cui si mostri con quale fede i nostri fratelli d’oltre confine vogliano serbarsi puri per noi; gli italiani scettici hanno a cuore — più degli stessi fratelli nostri — gli interessi dei nostri fratelli, e dopo avere udito quella che a noi pare la dimostrazione dell’irredentismo triestino e dei diritti degli irredenti, chiedono — pensando al domani — : Ma come potete dimostrarci che, una volta annessa al Regno Trieste ne avrebbe la convenienza economica? Risponderemo anche su questo punto, come abbiamo risposto per il Trentino. Non basta aver accennato ai problemi di ieri e di oggi ; accenniamo anche a quelli di domani. Riguardo al Trentino abbiamo mostrato come il paese soffra per la sua disunione dal Regno; riguardo a Trieste mostriamo come non soffrirà affatto per la sua annessione. I triestini stessi ci hanno offerto il materiale per le dimostrazioni, nella loro eroica propaganda di cifre, di idee,- di fatti. Ci hanno già dimostrato non soltanto i diritti di ieri e di oggi, ma anche quelli per il futuro. Hanno impiegato quella loro abilità nei commerci eh’è nota, e che ha reso Trieste ricca ed industre e navigatrice, per analizzare le cifre atte a darci gli indici della futura vita economica. La famosa rovina economica di Trieste italiana è un mito, Lo hanno dimostrato — contro il Yivante —- l’Alberti, il Fauro ed altri. Il traffico ferroviario di Trieste per merci ammonta a 1473 milioni: di questi, 1007 milioni rappresentano il traffico con l’Austria (più della metà importazione, il resto esportazione). Ma se Trieste venisse a mancare, quali altri porti rimarrebbero all’Austria? Non