— 26 — un miliardo di lire e si accinge a spender parecchi altri milioni ancora; per la sola Genova si spesero finora nel regno d’Italia 235 milioni di lire (ed altri rilevanti lavori sono previsti per i lavori portuali) per i magazzini di Trieste si spesero e si spenderanno dal 1868 (inizio dei lavori) al 1916, compreso il contributo del Comune, appena 166 milioni di corone, dunque meno della metà delle spese sostenute nel regno per i lavori a Genova. La Città ed il Porto. Trieste dovrebbe avere attualmente una popolazione di circa 240.000 persone. È il massimo emporio dell’Adriatico, che anima con la molteplicità delle sue linee di navigazione, con l’intensità e l’estensione delle sue relazioni commerciali, con l’audaoia delle sue speculazioni mercantili, col fervore delle sue istituzioni economiche. L’aspetto della città è anch’esso quello di un grande emporio mercantile : vi prevalgono e si distingono per mole i palazzi in cui risiedono le grandi aziende commerciali, bancarie, di navigazione, di sicurtà. E una città che nelle sue architetture e nei suoi negozi palesa al forestiero la sua agiatezza, sebbene talvolta gli inasprimenti nel costo della vita determinino nelle classi meno abbienti fremiti di malcontento, che suonano condanna per la rincaratrice politica ultra protezionistica seguita dal governo di Vienna, a vantaggio di un’esigua minoranza di privilegiati di altre province. Se alle statistiche tributarie si deve prestar fede, Trieste, per ricchezza, sarebbe la terza città dello Stato. Per la commisurazione della imposta globale sulla rendita personale si è dichiarato in fatti nel 1907 un reddito complessivo di oltre 81 milioni di corone, di cui appena, il 25 per cento deriverebbe dall’eserciìzio di imprese indipendenti, il 44 per cento da emolumenti, il 18 per cento da capitali, l’il l/2 per cento dal possesso di stabili, l’un quarto per cento da possesso fondiario e il 2 3/4 per cento da altri cespiti. E da ritenersi per altro che alla