Questo entroterra che si estende sino a Vierina, tra il Tirolo e l’Ungheria (ambedue esclusi), è imprescindibilmente legato a Trieste, perchè Trieste è il porto più interno del Mediterraneo e dovrà quindi valersi sempr e di Trieste, anche perchè Trieste è il porto più settentrionale dell’Adriatico ed è lo sbocco naturale di quei paesi. I traffici più importanti, quello del legname, della mondatura del caffè, della manipolazione delle droghe, hanno radici troppo profonde a Trieste perchè possano da un momento all'altro esserne distolti. Non è ammissibile poi che annessa Trieste all’Italia debbano scomparire le linee di navigazione ora esistenti. Invece si aggiungei'anno nuove alle antiche linee esistenti, la marina italiana finora assente dal porto di Trieste, prin-cipierà a frequentarlo, la marina triestina principierà a partecipare alla vita commerciale italiana, con grande beneficio dell’economia nazionale. Le costruzioni navali da guerra continueranno : non si vedrà certamente più che in un cantiere “ San Marco „ si costruiranno coi azzate destinate a combattere contro P Italia. Le costruzioni commerciali aumenteranno crescendo l’attività commerciale d’Italia. Le industrie locali, come quelle del linoleum e dei prodotti chimici avranno nuovo impulso dallo scomparire delle barriere fra Trieste e l’Italia. II commercio vinicolo con l’Italia meridionale diverrà più attivo, ed i traffici degli agrumi e degli ortaggi avranno maggiore impulso dalla scomparsa dei vincoli doganali. Importante è da notare che la dominazione austriaca a Trieste, ha questo effetto: di far mutare il commercio in puro transito e ciò grazie alla politica del Governo austriaco che mira a favorire con riduzione di tariffe ferroviarie i trasporti diretti con la Dalmazia e col Levante saltando oltre l’intermediario italiano. La grandezza del commercio di Trieste consisteva nel commercio propriamente detto, nel fatto, cioè, che i negozianti compravano a contanti e vendevano poi adattando le merci ai gusti e alle tendenze dei compratori.