— 6!) — La bandiera austriaca stessa mantiene al mare la italianità; la fatalità storica difende l’Italia sul mare. Sono in Italia alcuni i quali credono che Trieste, passando all’Italia, perderebbe il suo valore economico. Si aggiunge da alcuni che l’annessione di Trieste al-l’Italia rappresenterebbe la distruzione del porto di Venezia. Ora, alla prima ipotesi, bisognerebbe dimostrare che Trieste, anche se non fosse stata austriaca, non avrebbe progredito nel secolo xix. Bisognerebbe dimostrare che la floridezza di un porto non dipende dalla sua situazione geografica, ma dall’opera del Governo ohe lo possiede. Non è Trieste il porto più settentrionale dell’Adriatico, il più vicino e più comodo a tutti i territori della Europa centrale che gravitano verso il Mediterraneo e specialmente verso il Mediterraneo orientale? È stata forse creata dall'Austria questa posizione? Può forse vantare l’Austria grandi benemerenze verso la prosperità del porto triestino? Le grandi iniziative marittime delle quali fruisce il commercio austriaco: l’antico “ Lloyd „ nel 1912,62 grandi piroscafi con 230.148 tonnellate), la giovane “ Austro-Ame-ricana „ (37 transatlantici con 212.071 tonnellate), le imprese economiche di assicurazioni, le “ Assicurazioni generali „ con 1267 milioni di capitali assicurati, la “ Riunione adriatica di sicurtà „ (capitali assicurati per 600 milioni) sono creazioni viennesi o non sono invece nate a Trieste? Non solo sono nate a Trieste, quasi un secolo fa, por iniziativa triestina, ma hanno resistito sempre alla politica accentratrice del Governo. Le “ Assicurazioni generali „ poi, come è noto, continuano la loro attività triestina in quella parallela delle “ Assicurazioni generali „ di Venezia. Si dice: l’Austria ha costruito i nuovi porti della città. Certamente; ma li costruì perchè ad essa erano nenessari. Anche la Turchia, in questo caso, avrebbe costruito i porti.