— 38 — tale esclusivamente slavo, con esclusione di qualsiasi elemento italiano. La nuova compagnia con sede a Piume, con sette piroscafi di tre o quattromila tonnellate, navigherà l’Adriatico, si spingerà dall’Adriatico sino a Salonicco, assumendo una parte dell’esportazione serba. I tedeschi sentono il pericolo di questa invasione slava nei traffici marittimi dell’Austria e si pongono dalla parte degli italiani, per difendere le posizioni da essi conquistate. Ciò rovescia molte credenze e luoghi comuni. Si diceva prima di una tendenza dei tedeschi ad impadronirsi di Trieste. Ciò poteva dirsi un tempo, all’epoca della lotta fra tedeschi ed italiani ; in verità i tedeschi che portarono i loro capitali a Trieste, fanno del commercio, non si occupano di politica. II pericolo per l’italianità dei traffici marittimi a Trieste, non viene dal nord, ma dal sud. Ed è perciò che nelle elezioni i tedeschi si allearono agli italiani contro gli slavi, mentre prima erano favorevoli a costoro e nemici degli italiani. Da ciò un nuovo orientamento della politica tedesca nei rapporti dell’Adriatico, che si stringe sempre più agli elementi italiani. ... Il nostro disiuteresse per il problema italiano dell’Adriatico è giunto fino al punto di abbandonare ogni gara di concorrenza con le società di uavigazione austriache in questo mare tutto solcato di orme italiane. È uno strano impressionante fenomeno. Come se fosse intervenuto un tacito misterioso accordo, si è notata una progressiva tendenza nel Regno ad abbandonare quasi completamente all’Austria gli affari marittimi dell’Adriatico. La nostra bandiera non sventola neppure di fronte a quelle terre che fecero tanti sacrifici per l’italianità. Nel bacino di San Marco, a Venezia, non si vedono che bandiere austriache. Nel porto di Trieste, a quattro, e sei ore di navigazione, lungo la costa italiana, la bandiera austriaca ha quasi eliminato la bandiera italiana.