— 74 — Mario Alberti. — Trieste. — 1915. Trieste è indispensabile per l'avvenire economico dell’Italia. « Quando la rete ferroviaria sarti completata, l’Italia verrà a godere di un considerevole commercio di transito. Le ferrovie che uniranno G-enova, Livorno, Napoli a Trieste, Venezia, Ancona e ai porti orientali dei Napoletano, daranno luogo ad un gran movimento di viaggiatori e di merci attraverso l’Italia, a un via vai tra il Mediterraneo e l’Adriatico. Se poi le Alpi, come tutto fa credere, verranno traforate fra Torino e Ciam-berì, fra il Lago Maggiore e quello di Costanza, fra Trieste e Vienna, i porti d’Italia saranno in grado di spartirsi con quelli del-l’Oceano e del Mar Nordico l’approvigiona-mento dell’Europa centrale in fatto di derrate esotiche ». Cavouk. I/avvenire nazionale del paese non può prescindere dal possesso di Trieste. Ma neppure l’avvenire economico dell’ Italia è concepibile all’infuori del grande porto Adriatico, che è la chiave dell’economia balcanica, lo strumento della penetrazione commerciale nel Levante. Trieste, Venezia e Fiume costituiscono le tre grandi basi di operazione per i commerci dell’Adriatico. Ciascuno di questi tre porti domina economicamente su di una porzione dell’Europa centrale bassa. Venezia estende la sua sfera di attrazione alla parte occidentale; Trieste alla centrale; Fiume a quella orientale. Tutti e tre insieme, questi porti, assicurano all’ Italia il dominio assoluto sulla corrente dei traffici che si svolge fra l’Europa di mezzo ed il bacino Mediterraneo orientale. La quale corrente dei traffici è destinata ad avere un’importanza sempre maggiore, poiché da una parte la Mesopotamia. mercè le opere di irrigazione, è chiamata a divenire il granaio d’Europa,