Dal suo occhio vitreo, come se fosse morto, sprizzò un atomo di glaciale disperazione e come lava cadeva giù sempre più forte, sempre più enorme ... ». Quanta importanza il Lazarevic abbia posta all espressività della parola si vede infine da certe piccole finezze di gusto squisito, quali la collocazione speciale di una parola interessante, la ripetizione di certe frasi in momenti culminanti. 1 uso dei nomi, di certi vezzeggiativi o diminutivi. Quanto non dice quel i< Marica » proferito1 a bruciapelo da Mitar1 in « La prima volta col padre al mattutino » e quanto non dice Vidak con quel « Vuceta » in un momento solenne e commosso di « Egli sa tutto »! Sono piccole perle queste finezze die non perderebbero niente della loro luce naturale anche nella più ricca vetrina di un consumato venditore di gioie retoriche, artificiali. Fornito di solida cultura letteraria, educato in ambienti intellettuali di differente carattere e dedito alla, lettura di varie opere della letteratura europea, è naturale, o quasi, che il La-zarevic risenta un po’ ecletticamente neH’opera sua l’influsso del suo pascolo1 spirituale. Da giovane, come ogni serbo, conobbe e lesse avidamente rO'bradovic, seguì con, entusiasmo il Karadzic nelle lette per* la lingua e l’ortografia, praticò la società di poeti ed artisti contemporanei serbi, tra cui eccelle lo Sapcanin, e si occupò di letteratura popolare. Più tardi tradusse Darwin, Faradlay, Pisemskij, Gogolj, Cernisevskij, Nel corso delle opere dimostra di aver conosciuto Goethe, Lemke, Nicolai, Storna, Cerni§evskij, Gogolj, Goncarov, Pisarev, Pi-semskij, Tolstoj, Turgenjev, Herckmann-Chatrian, Hugo, Zola, Droz, Mackpherson, Shakespeare edl altri. Lesse moltissimo1, ma chi lo sa fino1 a quale punto o a quali orizzonti spinse la sua lettura. Era presso a morire ed ancora non era stanco di leggere (1). Modesta è l’influenza che rella sua creazione, cioè sull’originalità della sua creazione, esercitò la letteratura serba. (i) Cfr. la lettera n. 22 dell'edizione « Biblioteka Srpskih Pisaca », Belgrado 1929. * 143 *