induriti petti (il frammento <■ Vucko» »), o sa farsi obbedire ciecamente dal figlio» già fatto uomo ed in buona posizione sociale (« Il vento» »). Q'uesti l’ama sopra ogni cosa, è pronto a sacrificare tutto per lei (« Il vento» ») ed arriva al punto da tradurre il suo» amore in adorazione estatica : il bambino conr mosso» che alla presenza della mamma sente il bisogno impellente dii levarsi il berretto». (« La prima volta col padre al mattutino »). L’autore stesso, senza veli o fini artistici, in una semplice lettera d’affari, confessa che « preferirebbe morire di fame di quello che destare in» lei (in sua madre) anche la più piccola ombra di dubbio sul proprio» carattere » (1). Infusa così immensamente la passione dell’amore nel culto della madre, essa perde di intensità e di durata in altri affetti. L’amore per la donna in generale ha, sì, dei momenti di follia, di ebbrezza, ma si tratta di fuoco fatuo che arde alla superficie e manca di forza propria, di consistenza all’interno. Ed anche quando la fiamma amorosa avvampa gagliardamente, il suo calore noni s’espande al di fuori e passa inosservato» nel frastuono d’altri sentimenti. È così che, per esempio», la passione di Maria per il maestro finisce presto ed i capricci amorosi di Janko» trovano presto» il nepente. È così che dell’amore di Tima per Stanija o» di Arsen per Ahoka appena ti accorgi ed al disopra di loro vedi e segui animatamente la lotta con i briganti e con i preconcetti sociali oppure l’ombra d!el nonno e la bufera che intorno a lui sta per scatenarsi. Da ciò deriva anche la mancanza di vere scene amorose o, in» caso contrario, l’atteggiamento poco spontaneo degli innamorati che se ha dei momenti di ardore (Arsen-Ano-ka) e a fa bollire il sangue nelle vene, ha pure delle fasi grottesche d’impaccio e d’esitazione (Janko). Gli amori suoi, quindi. o sono decisivi, come nelle novelle di carattere auto-biografico e allora la loro» « tragicità » e profondità non sono tali da commuovere, oppure diventano secondari, come nei racconti di carattere oggettivo, e allora si mescolano tra le fila dell intreccio e spariscono» nel movimento» d’altre azioni. La (i) Lettera n. io dell’ediz. « Biblioteka Srpskih Pisaca », Belgrado 1929. * 124 *