prima, contro' la compostezza pseudoclassica dei primi verseggiatori e lascia brìglia sciolta alla fantasia, al sentimento. Rotta ogni tradizione di scuola e di disciplina letteraria, i nuovi poeti e scrittori non cantano più per « illuminate », ma per sfogare la piena dell’anima loro, non scrivono più per educare 0 ammonire, ma per rapire i lettori nel regno delle loro- chimere. Quale reazione ad un dottrinarismo metodico o ad un tradizionalismo estetico, una bramosia, ardente di nuovo infiamma ogni cuore e insinua il dinamismo delle più stravaganti passioni, a squarci, a brani, saltuariamente, irregolarmente. Fra tanto frammentarismo e fra tanta scapigliatura una nota risuona quasi costante : è l’amor di patria ed il culto della nazione. A questa, in maggiore o in minore, in una forma o nell’altra, inneggiano tutti e porgono in omaggio il tributo delle proprie esaltazioni. Perciò si arricchisce di molto il contenuto e si abbellisce la forma della nuova letteratura. Argomenti vengono attinti, oltre che da leggende e dà storie straniere .sopra ed anzitutto dalle fonti vive della nazione, dal suo passato, dal suo presente, dalle sue aspirazioni, dal tesoro inestinguibile della sua letteratura tradizionale. Metri e ritmi nuovi zampillano così dalle dolci armonie della poesia popolare (1) In confronto con i periodi precedenti, specialmente con l'ultimo decennio, la produzione letteraria di quest’epoca risulta soddisfacentemente rigogliosa e pregevole. 1 poeti della vecchia scuola sembrano rianimati dai nuovi soffi e reagiscono con rinnovata attività. I nuovi bardi si affermano subito poderosamente e si creano* i piedestalli, su cui i posteri grati erigeranno loro- il monumento della gloria. Basta ricordare i nomi di Zmaj Jovan Jovanovic, di Gjuro (2) JakSic, di Laza Kostic. Intorno a questi antesignani d’avanguardia ed ai capiscuola della vecchia generazione si raggruppano e si profilano pure 1 satelliti minori e completano- il quadro generale. Fra la fon- (1) Cfr. per questo argomento l’opera di J. Skerlic, Istorija nove srpske knjizevnosti, Belgrado, 1921, 2a ed., specialmente le pagine 218-231. (2) Per motivi tipografici inveoe del d (mediopalatale) col segno diacrìtico dell’n’fabeto croato, c' varremo di un gj. * 8 •