E così si venne alla notte fatale : la notte, in. cui Mitar, in casa propria, perdette tutto al giuoco. Quella fu una notte terribile ! Noi — «arra l’autore per bocca del figlio maggiore •— ci eravamo chiusi con la mamma nell’altra stanza. Ella non piangeva più. La sorella nemmeno. Sciupate in viso, gli occhi sprofondati, guardavano sbigotlilc in modo impressionante. Uno spettacolo simile non vidi nemmeno quando morì mio zio. Mio padre parecchie volte entrò nella nostra camera. Era tutto sudato. Il panciotto semispogliato, la camicia sbottonata, tanto che gli si vedevano i lunghi, fitti peli sul petto. Accigliato come un vero Turco — Dammi ancora! -- dice a mia madre. Ella reprime lo spasimo del cuore. Tace come una pietra, apre lo scrigno, gli porgo una manata ed egli la lega nel fazzoletto. Guarda confuso intorno e se ne va trascinando i piedi come faccio io quando m’aspettano fucri 1 compagni e devo invece attendere eh»; la sorella mi tagli un pezzo di pane. Egli prende il denaro, volge la testa da un’altra parte e, prima di andarsene, mormora come tra sè: «Ancora questo soltanto!» Poi fugge dalla stanza. Ma ii ancora questo » « ancora questo » egli entrò, mi pare, per la quinta volta in camera nostra, che erano le tre dopo mezzanotte. — Dammi ! — dice a mia madre con faccia terrea. La mamma si appressò allo scrigno tutta vacillante e raggomitolata. Ed allora io vidi, da sotto la coperta, io vidi quel mio grande padre tremare ed afferrarsi alla stufa. — Presto ! — dice alla mamma, trascinando le gambe r. tergendosi il sudore con le mani. La mamma gli porse il denaro. — Dammi tutto ! — dice egli. — Gli ultimi dieci ducati ! — disse ella. Ma quella non era più nè voce, nè bisbiglio, era qualche cosa che rassomigliava ad un rantolo. Egli afferrò quel denaro e via di corsa dalla camera (j). E mentre nella stanza da pranzo — tra il fumo dei lumi e dlei sigari accesi ed il tintinnio dei ducati — il padre rovinava se stesso e la famiglia, nella camera da letto la madre, attorniata dai figli spaventati, stava ginocchioni dinanzi all’icona di casa e disperata invocava l’aiuto del Signore. Scena pateticamente romantica ed in sì drammatico contrasto con quell’orgia naturalistica che a pochi passi di là si svolgeva veristicamente cruda! (j) Prvi put s ocem na jutrenje, ibid. pagg. 78-79. * 30 *